Immaginare di fare andare d’amore e d’accordo fede e matematica, cristianesimo e idee cartesiane moderandone gli aspetti contrastanti le differenti idee, è stato una degli aspetti caratteristici della personalità seicentesca di Gottfried Wilhelm von Leibniz, il quale, probabilmente ancora oggi potrebbe offrire il suo valido contributo e rendere più elastici i rapporti all’interno dell’OPEC, fungendo da abile mediatore.
In attesa di trovare una difficile comunità d’intenti, soprattutto nei confronti dei rapporti con la Russia, che manifesta imperterrita la sua volontà attraverso le dichiarazioni del Ministro dell’Energia Alexander Novak, il petrolio dopo dei timidi segnali di ripresa, portandosi a 54,43 dollari al barile, è rientrato in territorio ribassista a 51,20 dollari. Sembra proiettarsi verso verso il supporto a 49,52 dollari ben evidenziato da tempo. Una volta rotto il suddetto supporto, bisogna considerare che il prezzo di produzione per molte compagnie si aggira tra i 40 ed i 50 dollari al barile, pertanto, un prezzo molto basso causerebbe non pochi grattacapi ad americani e sauditi.
Sebbene la Energy Information Administrastion prevede un aumento di 18mila barili al giorno di oro nero prodotto negli Stati Uniti nel mese di marzo, la stessa EIA prevede una ulteriore diminuzione della domanda globale nel primo trimestre dell’anno in corso ed una riduzione dei consumi per l’intero 2020 del 30%. Il susseguirsi di tali notizie alimentano il clima di attesa, mista ad incertezza, da parte degli operatori. Senza dimenticare gli scenari sempre attuali in Medio Oriente e l'importanza strategica dello Stretto di Hormuz, basti ricordare pochi mesi orsono le minacce da parte del Presidente Hassan Rouhani che in diverse occasioni ha esternato la volontà di chiudere lo stretto al passaggio delle navi, oppure quando i "Guardiani della Rivoluzione" hanno sequestrato l'estate scorsa la petroliera "Stena Impero" battente bandiera britannica con 23 persone a bordo, accusata di aver violato le leggi internazionali sulla navigazione. Sul versante libico, lo stesso tentativo del percorso di stabilizzazione e democrazia, a seguito della caduta di Muammar Gheddafi, appare decisamente contrastato già a partire dal 2011, anno in cui inizia l'aspro conflitto tra le varie milizie e gruppi che storicamente caratterizzato la comunità del popolo libico.
Il Natural gas aveva nei giorni scorsi fatto ben sperare. La discesa partita vorticosamente dagli inizi di novembre, quando la Upper Shadow, con l'ombra prolungatasi fino a 2,906 dollari ha graficamente dato il via ad una situazione di ribasso imminente, configurazione che, specifichiamo nuovamente, si verifica solitamente dopo un trend al rialzo di lungo periodo. Le Three Black Crows consolidano il ribasso. Si è addirittura avvicinato, dopo le vendite sostenute. Monitorare il vecchio supporto in area 1,754 dollari per un milione di British Thermal Unit. Bisogna considerare che le scorte in surplus hanno generato questa tendenza. Tuttavia, al momento della scrittura dell'articolo, si materializzano delle momentanee fasi di acquisto con degli allungamneti fino agli attuali 1,866 dollari.
La fortissima performance del palladio, che sostanzialmente ha iniziato la sua netta salita da agosto dello scorso anno, si è apparentemente arrestata, prendendo respiro, entrando in un canale laterale, ben visibile attraverso un grafico daily.
Specificate in più occasioni le motivazioni di questo costante e deciso andamento verso l'alto e considerata la visione ed il contributo di alcuni alcuni analisti, sostenitori del fatto, a ragion veduta, che a fronte di una richiesta di 10 milioni di once, per i prossimi due anni, le riserve ne produrranno poco meno di un milione, evidenziando come le estrazioni, che avvengono principalmente in Russia, dove ha sede la Norilsk Nickel una delle principali società estrattive, ed in Sudafrica, iniziano ad offrire sempre una minore quantità di prodotto, la materia prima in oggetto sembra voler rientrare a veleggiare nel canale disegnato tra il supporto a 2151,70 e la resistenza a 2423,80 dollari l’oncia. Area rotta in rialzo nel breve periodo fino alla configurazione della Upper Shadow che si è spinta fino a testare i massimi a 2753 dollari.
Tuttavia, bisogna porre molta attenzione alla resistenza delineata graficamente in questi ultimi giorni, proprio all'interno del canale formatosi. Se rotta in area 2423,80 dollari, si potrebbero verificare ulteriori rialzi ma senza dubbio bisogna tener conto della situazione in Cina e del cambio repentino, seppur momentaneo, relativo alla possibilità di sfruttare certe quantità di tale commodity per la necessità appunto di adottare politiche concrete, al fine di ridurre le emissioni. Pertanto, da monitorare il supporto a 2151,70 individuato graficamente sempre su timeframe giornaliero. La rottura del suddetto supporto può innescare l'avvio ad ulteriori posizioni short sul palladio.
Avvio di una fase laterale e di indecisione per il rame. Il tentativo di rottura del supporto del 2016 in area 2.454 non è andato a buon fine, ma allo stesso tempo il tentativo di rimbalzo ha manifestato palesemente la sua debolezza, facendo ricadere il copper dai 2.630 agli attuali 2.570 dollari. La chiusura momentanea delle numerose aziende in Cina ha contribuito al consumo, all’utilizzo, alla domanda di questa importante commodity. Se dovesse rompere il minimo ed il supporto sopra enunciato ci potrebbero essere ulteriori vendite.
Si è temporaneamente fermata la forte impennata dell’oro che, dopo aver solleticato area 1700 dollari l’oncia, sta effettuando una correzione, toccando attualmente il minimo di giornata a 1635,80 con la possibilità bloccare la sua discesa odierna proprio sul supporto individuato sul grafico orario equivalente al minimo sopraindicato.