Come da attese, la Fed ha stoppato i tassi per la riunione di giugno, mantenendoli nella forchetta 5-5.25%. Per quanto riguarda il tasso finale invece, il livello dei tassi è salito dal 5.1% al 5.6%, lasciando intendere che da qui alla fine del 2023 ci potrebbero essere altri due rialzi da 0.25% (uno a luglio ed uno a dicembre?).
All’interno del discorso di Powell poi, oltre alle solite cose (obiettivo è inflazione intorno al 2% e massima occupazione), si è ribadito il Quantitative Tightening ed il fatto che tutte le decisioni successive saranno prese riunione per riunione a seguito dei dati analizzati.
Per la pausa di ieri, la motivazione è stata che dopo 10 rialzi consecutivi, vogliono monitorare gli effetti (ritardati) dei rialzi nell’economia, dove si vedono segnali di maggior equilibrio tra domanda ed offerta (vedi mercato del lavoro ed immobiliare) ma ancora non ad un livello ritenuto sufficiente.
Eppure a ben guardare, un rialzo di luglio ritengo che abbia poco senso, dal momento che tutti i principali indicatori di inflazione potrebbero calare significativamente il mese prossimo (vedi sotto).
Perciò se i rialzi non sono avvenuti con IPC al 4% e IPC Core al 5.3%, mi sembra strano che invece lo facciano quando dovremmo avere a luglio un IPC al 3% ed un IPC core al 5%, comunque staremo a vedere.
Nel frattempo i mercati hanno praticamente chiuso in parità ieri (dopo una buona giornata martedì) ma sarà importante aspettare la chiusura dell’intera settimana per farci un’idea più precisa a riguardo.
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Alla prossima!
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