“La forza di un mercato risiede nella sua capacità di adattarsi a nuovi equilibri.” (Warren Buffett)
Le borse europee si avvicinano alla fine dell’anno dopo essersi lasciate alle spalle una settimana difficile, con lo Stoxx Europe 600 che ha registrato la peggior perdita settimanale dal mese di settembre. Negli Stati Uniti i mercati si sono difesi: l’S&P 500 ha registrato venerdì scorso la migliore sessione dal rally post-elettorale del 6 novembre, anche se complessivamente la settimana ha registrato un calo. Nel settore tecnologico, Nvidia è stata tra i migliori performer grazie a un rimbalzo dopo recenti cali, mentre Tesla (NASDAQ:TSLA) non è riuscita a consolidare il tentativo di recupero. Gli indici azionari statunitensi hanno sofferto a causa delle preoccupazioni degli investitori sulla cautela della Federal Reserve riguardo al 2025 e sul numero limitato di tagli ai tassi previsti. Venerdì, nuovi dati hanno però mostrato una ripresa del calo dell’inflazione, alimentando le aspettative di un cambio di rotta di Powell nel corso del prossimo anno. Sul mercato valutario, l’indice del dollaro di Bloomberg ha invece segnato il peggior calo mensile, nonostante sia rimasto in rialzo per la terza settimana consecutiva. Nel frattempo, i rendimenti dei Treasury decennali hanno registrato un aumento di oltre 10 punti base confermando che le aspettative sui tassi restando elevate.
Trump war
Il presidente eletto Donald Trump ha minacciato di imporre dazi all’Unione Europea a meno che i paesi membri non aumentino le importazioni di combustibili fossili dagli Stati Uniti, tra cui gas naturale liquefatto (LNG). L’Europa potrebbe comunque aver bisogno di importare maggiori quantità di LNG statunitense a causa delle tensioni geopolitiche legate alla dipendenza dal gas russo. La scadenza del contratto di transito del gas con l’Ucraina al 31 dicembre aggiunge ulteriore incertezza, così come le pressioni interne sui principali fornitori europei come la Norvegia. Negli ultimi giorni, un clima più mite e un aumento delle importazioni di LNG hanno fatto scendere i prezzi del gas naturale in Europa. Tuttavia, Goldman Sachs (NYSE:GS) prevede che i prezzi del gas TTF possano raggiungere €40/MWh nel 2025, con un calo delle riserve europee al 39% entro fine marzo, ben al di sotto del livello attuale del 53%. Ritardi nei progetti di liquefazione in Usa e un’offerta limitata continueranno a pesare fino al 2025, quando nuova capacità di esportazione LNG dovrebbe stabilizzare i mercati, pur mantenendo i prezzi più alti rispetto a quelli statunitensi. La dipendenza dell’Europa dalle importazioni di gas resta uno principali rischi per l’economia nel corso del 2025.
Niente più shutodwn?
Negli Stati Uniti, il dibattito politico ha visto una svolta importante venerdì scorso, quando la Camera dei Rappresentanti ha approvato un disegno di legge per evitare la “chiusura” dell’amministrazione federale ovvero lo shutdown, sfidando le pressioni del presidente eletto Trump che aveva minacciato di chiudere l’amministrazione durante le festività, criticando il pacchetto di finanziamenti bipartisan per non aver incluso una sospensione del tetto al debito federale. La versione finale del disegno di legge ha eliminato questa clausola, mantenendo tuttavia finanziamenti significativi per i soccorsi in caso di disastri naturali. Questo episodio ha messo in evidenza un dell’influenza di Trump sul partito, con i Repubblicani che hanno scelto di approvare una misura che potremmo definire pragmatica. I Democratici, intanto, hanno sottolineato come le priorità del nuovo presidente, inclusa la proroga dei tagli fiscali della sua precedente amministrazione, sembrino privilegiare le grandi aziende e i più ricchi. Mentre il disegno di legge attende ora l’approvazione del Senato e la firma del presidente Joe Biden, il dibattito evidenzia crescenti divisioni all’interno del GOP e un potenziale indebolimento dell’influenza di Trump.
Il Punto sul Mercato va in vacanza. Auguriamo a tutti buone feste e felice anno nuovo. Ci rivediamo il 6 gennaio!