ROMA (Reuters) - La Corte d'Appello di Roma ha rigettato il ricorso del governo che aveva chiesto la sospensiva del pagamento di un miliardo di euro circa a Telecom Italia (BIT:TLIT) (Tim) per una controversia legata alla liberalizzazione del settore che risale al 1998.
Lo dice una nota di Tim confermando quanto anticipato da due fonti legali.
Il mese scorso la Corte d'Appello aveva dato alle parti tempo fino al 20 gennaio per raggiungere un accordo transattivo. Nell'udienza a porte chiuse del 20 gennaio, la Corte ha verificato che l'accordo stragiudiziale non è stato trovato e si è riservata di decidere fino ad oggi.
Lo scorso 3 aprile la Corte d’Appello di Roma aveva deciso di riconoscere al gruppo di tlc il rimborso richiesto allo Stato per circa 1 miliardo, nell'ambito di un contenzioso sulla restituzione del canone concessorio del 1998, l’anno successivo alla liberalizzazione del settore tlc.
Lo stesso giorno il governo aveva annunciato il ricorso per Cassazione e la richiesta di sospensione degli effetti esecutivi della pronuncia della Corte d'Appello.
La somma dovuta di circa un miliardo è pari al canone originario, di poco superiore a 500 milioni di euro, più la rivalutazione e gli interessi maturati.
"La sentenza non dispone alcun rilascio di garanzie a carico della società a fronte dell'esecuzione", aggiunge la nota Tim.
Tim, in deciso rialzo dopo la notizia anticipata dalle fonti, intorno alle 14 sale dello 0,6%, sotto i massimi di seduta.
(In redazione Stefano Bernabei, Claudia Cristoferi, editing Antonella Cinelli)