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Dollaro USA in calo in vista di Jackson Hole – Cosa aspettarsi da Powell

Pubblicato 27.08.2020, 08:21
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Rassegna giornaliera sul mercato forex, 26 agosto 2020

 Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management

Per i trader del forex, il discorso che terrà aJackson Hole il Presidente della Federal Reserve Jay Powell è l’evento più importante della settimana. Nonostante l’aumento dei rendimenti dei titoli USA, gli investitori hanno venduto dollari in vista di questo grande evento. Il biglietto verde ha registrato il maggiore calo contro la sterlina e dollari di Australia e Nuova Zelanda. Il cambio USD/JPY ha trascurato i dati sugli ordinativi di beni durevoli migliori del previsto ed è tornato verso il livello dei 106,00. Gli economisti stanno definendo questo atteso discorso come “profondamente consequenziale” e probabilmente “storico”, secondo la CNBC.

Ecco cosa sappiamo:

1. Powell confermerà che gli USA necessitano degli accomodamenti politici in corso: nonostante i miglioramenti nei dati sulle vendite di case o sugli ordinativi durevoli, l’economia è affossata. Milioni di americani sono senza lavoro e moltissime imprese stanno finendo gambe all’aria. L’attività economica ora è maggiore rispetto a marzo, ma l’economia non si riavvicinerà ai livelli pre-covid almeno fino al 2022. Dunque, è necessario che i rubinetti restino aperti e che continui a circolare moneta. Su questo fronte non ci aspettiamo sorprese.

2. Le previsioni di Powell saranno caute: lo slancio dell’economia USA sta rallentando. Dopo la ripresa di maggio e giugno, i dati recenti mostrano che il ritmo della ripresa si sta allentando. Il Presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per estendere il pagamento dei sussidi extra di disoccupazione, ma finora l’Arizona è l’unico stato che sta provvedendo ai pagamenti. Altri stati hanno dichiarato che potrebbero servire da tre a otto settimane prima che si riescano ad erogare i pagamenti. Per ora, Powell deve tenere bene in mente che le vendite al dettaglio potrebbero risentire della cinghia più stretta per molti americani.

3. Tutti parlano di target d’inflazione: effettivamente, il discorso che si sta per tenere comprende il tema dell’inflazione. Nell’ultimo decennio i prezzi al consumo sono stati quasi sempre sotto il target della banca centrale. Questa settimana, Powell dovrebbe presentare il piano della banca centrale per far salire l’inflazione, una gran bel cambiamento rispetto all’era Volcker in cui si cercava di far scendere la pressione dei prezzi. Girano voci secondo cui Powell potrebbe utilizzare l’espressione “obiettivo medio di inflazione” che implicherebbe la possibilità che la Fed permetta all’IPC di superare il 2% per mantenere l’inflazione media a quel tasso. Espressioni del genere sarebbero positive per l’azionario e negative per il dollaro, in quanto vogliono dire che la banca centrale permetterà alla politica monetaria di restare accomodante più a lungo del necessario.

Il dollaro neozelandese è la valuta ad aver maggiormente beneficiato della debolezza del dollaro, e questo stupisce vista la debolezza dei dati commerciali. Il surplus commerciale del paese si è ristretto sulla scia di un calo dell’import-export. Inoltre, il NZD è sostenuto dalla visione dei mercati secondo cui il governo batterà presto il COVID-19. Anche la sterlina ed il dollaro australiano sono saliti in questa ondata anti-dollaro. I timori per il petrolio hanno fatto salire il dollaro canadese in quanto si prevede che l’Uragano Laura possa rappresentare la più grave minaccia per le raffinerie USA degli ultimi 15 anni.

L’euro, invece, ha registrato un andamento deludente, con rialzi molto modesti contro il biglietto verde. I nuovi contagi stanno salendo in Germania, Italia, Francia e Spagna, con l’Italia  che ha riportato il maggiore aumento giornaliero da maggio. C’è meno preoccupazione in quanto il tasso di mortalità è inferiore, ma se il ritmo dell’aumento dei contagi resterà questo, i governi potrebbero optare per restrizioni più ampie. Il rally dell’euro è stato bloccato dalle potenziali conseguenze di una seconda ondata.

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