Rassegna giornaliera sul mercato forex, 21 aprile 2020
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
I future Dow sono scesi di 500 punti ed il sell-off è accompagnato dai nuovi guadagni del dollaro. Il biglietto verde ha iniziato bene la seduta newyorkese, in salita contro le altre valute, ad eccezione dello yen giapponese. Tuttavia, la battaglia tra le due valute rifugio più richieste (USD o JPY) ha tenuto il cambio fermo in un range da 80 pip nelle ultime 48 ore. Anche i rendimenti dei titoli del Tesoro a 10 anni sono scesi bruscamente, in quanto gli investitori sono passati ai titoli del Tesoro abbandonando le azioni.
Il collasso del petrolio ha creato un pandemonio nei mercati finanziari e tutti si chiedono cosa sia stato a generare questa condizione senza precedenti. Le nazioni OPEC parlano di tagli alla produzione, mentre il Presidente Trump ha dichiarato che gli USA aumenteranno le riserve strategiche, ma queste dichiarazioni non sono bastate a mettere un freno alle vendite. Mentre uno dei mercati più importanti sembra praticamente distrutto, l’avversione al rischio si diffonde negli altri asset. Potrebbero arrivare letture deboli dai dati sulle vendite di case in corso. Il punto principale per i trader del dollaro è il voto per aumentare i fondi del pacchetto di aiuti. Si prevede che il pacchetto venga approvato e passi alla Camera. Potrebbe trattarsi di un voto non unanime e potrebbero esserci dei vari passaggi tra le due camere.
La sterlina e il dollaro neozelandese sono state le valute peggiori della mattinata. La sterlina ha toccato il minimo di due settimane. Lunedì abbiamo parlato della possibilità di dati deboli ad aprile. Sebbene i dati rilasciati sul mercato del lavoro si riferissero a febbraio e marzo, il leggero peggioramento indica che il peggio deve ancora venire. Le richieste di sussidi di disoccupazione sono salite, il tasso di disoccupazione è aumentato, e la media della retribuzione settimanale è scesa al 2,8% dal 3,1%. Secondo Haldane della Banca d’Inghilterra, i dati sul PIL del 1° semestre saranno tristi. Per domani sono attesi i dati sull’inflazione, e visto il calo dei prezzi, si prevedono dei ribassi. Il cambio GBP/USD è scambiato per la prima volta da fine marzo sotto la media mobile semplice su 20 giorni, e questo prepara le condizioni per un calo maggiore.
Il dollaro neozelandese è stato colpito dalle dichiarazioni del Governatore della Reserve Bank of New Zealand Orr, il quale ha dichiarato che il Quantitative Easing è meglio di tassi di interesse negativi per gestire l’impatto del virus, ma che i tassi negativi non sono esclusi come opzione. La RBNZ ha dichiarato che si penserà ad un maggiore stimolo a maggio.
Il dollaro australiano è in calo di quasi l’1% ma i guadagni sono stati più contenuti perché la Reserve Bank of Australia ha una visione meno ottimista. La banca prevede un calo del 10% nel 1° semestre ed un tasso di disoccupazione intorno a 10% a giugno. Tuttavia, il governatore della RBA Lowe non vede segnali di stress nel sistema finanziario e definirebbe le condizioni attuali come una contrazione piuttosto che una recession. La pressione sui prezzi del petrolio ha portato il cambio USD/CAD al massimo di due settimane nonostante i dati misti sulle vendite al dettaglio. Non dimentichiamoci che gli ultimi dati erano relativi a febbraio: le vendite al dettaglio sonosalite dello 0,3% in Canada, ma escludendo le auto il dato era quasi invariato, con un leggero miglioramento da gennaio ma più debole del previsto.
L’euro è stata una della valute più resilienti. Il sondaggio tedesco dell’istututo ZEW ha mostrato una lettura di -91,5 (il minimo di 10 anni) contro le previsioni di -77,5 ma le aspettative sono schizzate da -49,5 a 28,2, il massimo degli ultimi 5 anni. Questa fortissima oscillazione è un segnale della fiducia degli investitori in un rimbalzo dell’economia nel secondo trimestre, quando le restrizioni verranno gradualmente eliminate. La Cancelliera tedesca Merkel ha messo in guardia da una ripresa troppo veloce, ma a partire da questa settimana, i negozi stanno ricominciando ad aprire e gli studenti torneranno gradualmente a scuola. Anche l’Italia, uno dei paesi più colpiti dal virus, sta discutendo di un graduale sblocco delle misure a partire dal 4 maggio.