Ci aspetta un venerdì con la pubblicazione del dato NFP e l’USD ha continuato a cedere terreno contro le altre valute principali, quelle dei mercati emergenti si sono invece stabilizzate.
Ieri l’indice del dollaro ha ceduto lo 0,68%, perché gli investitori hanno iniziato a chiedersi se il rally della divisa statunitense non sia stato esagerato.
Nella notte, l’indice ha ceduto un altro 0,25%, mentre gran parte delle divise G10 ha recuperato un po’ di terreno.
I solidi dati pubblicati ieri negli USA non sono riusciti a far risollevare il biglietto verde.
A novembre, il PMI manifatturiero di Markit è salito inaspettatamente da 53,9 (stima flash PMI) a 54,1 punti, a fronte dei 53,9 punti previsti dal mercato.
La spesa per le costruzioni è risultata leggermente inferiore alle previsioni medie, attestandosi allo 0,5% m/m a ottobre, a fronte dello 0,6% previsto.
Infine, l’ISM manifatturiero è salito a 53,2 punti dai 52,5 previsti e rispetto ai 51,9 di ottobre.
Negli ultimi mesi, l’industria manifatturiera ha mostrato qualche segnale di stabilizzazione, con i vari indici in costante recupero. Il settore, però, è ancora estremamente sensibile alla forza del dollaro. Ecco perché, se il dollaro continuerà a rafforzarsi, l’industria dovrebbe tornare rapidamente a contrarsi.
Nel comparto G10, il dollaro ha perso soprattutto contro la sterlina britannica e la moneta unica. Il cable è salito dello 0,35%, a 1,2649, a Tokyo, mentre l’euro ha guadagnato lo 0,14%, portandosi a 1,0690.
Dopo non essere riuscito a violare il livello di resistenza a 1,02 nei giorni scorsi, il franco svizzero ha ceduto terreno, muovendosi lateralmente intorno a 1,01.
L’EUR/CHF ha acquisito momentum positivo nel medio termine, si profilano pertanto nuovi rialzi.
Tuttavia, l’imminente riunione della BCE in programma l’8 dicembre rappresenta una forte minaccia al ribasso per la coppia di valute, perché un ulteriore allentamento dalla BCE accentuerebbe le pressioni all’acquisto sul franco svizzero, circostanza che costringerebbe la BCE a intervenire.
Sul mercato azionario, gli investitori sono entrati in modalità di avversione al rischio in vista del dato NFP di oggi. Le borse asiatiche sono negative, il Nikkei e il Topix hanno ceduto rispettivamente lo 0,47% e lo 0,36%. In Cina, il quadro non migliora, gli indici compositi di Shanghai e Shenzhen sono scivolati rispettivamente dello 0,90% e dell’1,66%.
In Europa, i future sui listini azionari hanno seguito la scia dell’Asia, muovendosi in territorio negativo. I titoli tedeschi mostravano un calo dello 0,49%, quelli britannici dello 0,79%. In Svizzera, l’SMI cedeva lo 0,21%.
Oggi gli operatori monitoreranno il tasso di disoccupazione in Norvegia, Canada e Spagna; la produzione industriale in Brasile; la variazione nelle buste paga non agricole, il tasso di disoccupazione e di partecipazione, le retribuzioni orarie medie negli USA.