Market Brief
In vista della tanto attesa riunione del FOMC di giovedì, il sentiment intorno all’USD rimane nettamente negativo, perché gli investitori prevedono che la banca centrale manterrà la sua politica invariata sull’onda delle preoccupazioni per la crescita globale. Da venerdì l’indice del dollaro è sceso dello 0,60%, a 95,11, perché il trend negativo sta acquisendo slancio. Stamattina l’indice ha violato la resistenza a 95,19 e si sta spostando verso la prossima, che giace a 92,62 (minimo 24 agosto).
Sul finire della seduta asiatica, l’EUR/USD ha toccato quota 1,1359, livello massimo dal 24 agosto, e c’è ancora qualche opportunità di acquistare il rally prima della riunione del FOMC. La moneta unica sta per testare la resistenza a 1,1368 (38,2% di Fibonacci sul rally di luglio-agosto), al ribasso si osserva un supporto a 1,1262 (50% di Fibonacci).
L’EUR/CHF si sta prendendo una pausa dopo la solida performance della settimana scorsa. La moneta unica ha superato il livello chiave a 1,10, raggiungendo un picco pari a 1,1050, per poi scendere rapidamente perché gli operatori non sono ancora abituati a vedere l’EUR/CHF sopra quota 1,10. Tuttavia, prevediamo che le pressioni all’acquisto rimarranno forti, perché l’interesse negativo in Svizzera e i dati economici incoraggianti dall’Eurozona risveglieranno l’interesse per i corti in CHF.
In Asia, lunedì i titoli della Cina continentale sono in rosso, nonostante i dati incoraggianti riferiti al mese di agosto. Le vendite al dettaglio sono cresciute del 10,8% a/a rispetto al 10,6% previsto e al 10,5% di luglio, mentre la produzione industriale ha deluso le stime dello 0,4%, attestandosi al 6,1% a/a rispetto al 6,5% previsto, ma superando il 6% del mese precedente. Il Composite di Shanghai è in calo del 4,17%, i titoli di Shenzhen sono interessati da pesanti vendite, l’indice segna un -6,90%.
In Giappone, i dati deludenti pesano sul mercato azionario. La produzione industriale è risultata debole, a luglio si è attestata al -0,8% m/m, rispetto al -0,6% della prima stima, mentre l’indice riferito all’attività del settore terziario di luglio ha rispettato le attese, attestandosi allo 0,2% m/m, in ribasso rispetto allo 0,3% del mese precedente. Infine, il tasso di utilizzo degli impianti è sceso dello 0,2% m/m rispetto al +0,7% registrato a giugno. L’USD/JPY annaspa fra 120 e 121,35, gli operatori attendono infatti la decisione della Fed. Il Nikkei ha ceduto l’1,63% e il Topix l’1,20%. A Hong Kong, l’Hang Seng ha ceduto lo 0,12%, mentre il Kospi sudcoreano ha perso lo 0,51%.
In Europa, stamattina i futures sugli indici azionari sono contrastati; Footsie e CAC si muovono in territorio positivo, in rialzo rispettivamente dello 0,31% e dello 0,23%. Il DAX, invece, è in calo dello 0,23%, mentre l’SMI e l’Euro Stoxx sono grossomodo piatti. Il momentum dell’USD/CHF si sta capovolgendo in vista della riunione della Fed; la coppia cede l’1,57% rispetto al picco della scorsa settimana. Il dollaro troverà un supporto a 0,9608 (38,2% di Fibonacci sul rally di agosto-settembre), mentre, al rialzo, il massimo del 9 settembre fungerà da supporto (0,9824).
Oggi gli operatori monitoreranno l’IPC in Italia; la produzione industriale nell’Eurozona; la bilancia commerciale settimanale in Brasile; importazioni, esportazioni e bilancia commerciale in India.
Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd