Market Brief
Durante la seduta asiatica c’è stata una flessione della propensione al rischio, gli indici azionari hanno accusato un calo perché gli operatori hanno ridotto i lunghi in vista della settimana ricca di dati. Il Nikkei ha ceduto lo 0,59%, l’Hang Seng lo 0,20% e Shanghai è scivolato dello 0,91%, anche i futures sull’S&P puntano al ribasso (dopo il sorpasso storico dei 2.000 punti). Ciò nonostante, la pressione all’acquisto che si è creata sulla scia della chiusura per festività di ieri nel Regno Unito sta spingendo al rialzo i futures sull’indice FTSE. L’Europa si prepara a una seduta contrastata, perché ora le previsioni dettate dal buonsenso raffreddano l’entusiasmo per le nuove misure di stimolo dalla BCE. La notizia dell’espansione dell’economia cinese a luglio, l’indice economico predittivo del Conference Board ha fatto registrare un incremento dell’1,3%, dopo l’aumento pari all’1,30% di giugno, non ha avuto ripercussioni positive. L’USD si è indebolito marginalmente. L’EUR/USD si è ripreso dai minimi di seduta a 1,3180, compiendo un rally fino a 1,3215. L’USD/JPY è scivolato a 103,75 da 104,10. L’AUD/USD è sceso inizialmente a 0,9270, sull’onda di un articolo di Terry McCann, attento osservatore della RBA, secondo cui c’è ancora spazio per altri tagli dei tassi. Nelle ore successive l’AUD ha recuperato le perdite, in concomitanza con le vendite generalizzate di USD. Le voci di discrete prese di profitto sull’AUD/NZD hanno contribuito al rialzo, la coppia poi è scesa dai massimi pari a 1,1170 a 1,1133. A luglio la bilancia commerciale neozelandese ha fatto segnare un deficit pari a 692 mld di NZD per la prima volta da quasi un anno. La coppia NZD/JPY è scesa da 86,83 a 86,47 in scia ai dati commerciali deboli, per poi recuperare dopo la decisione di S&P di rivedere al rialzo il rating sovrano e l’outlook della Nuova Zelanda (AA/AA+ rating sovrano / in valuta locale). Nei mercati emergenti asiatici l’USD si è indebolito in modo generalizzato. È proseguita la corsa positiva, in atto da due giorni, del won coreano (KRW) e l’USD/CNY è salito di 10 pip. Detto questo, la debolezza dei lunghi sull’USD sembra dovuta al calo delle posizioni e alle prese di profitto, e non a una svolta di lungo termine nel sentiment. Una certa avversione al rischio sta, però, prendendo piede sui mercati, perché il presidente russo Vladimir Putin incontrerà il suo omologo ucraino Petro Poroshenko a Minsk (Bielorussia), quindi qualcosa si muove sul fronte delle tensioni geopolitiche. Predomina un clima di scarso ottimismo sul raggiungimento di una risoluzione decisiva.
Occhi puntati sui dati USA
Gli operatori monitoreranno l’andamento dei mercati azionari dopo la recente conferma delle divergenze fra le politiche monetarie delle principali banche centrali. Sul fronte dei dati, gli ordinativi di beni durevoli e la fiducia dei consumatori USA ruberanno la scenda. A luglio i mezzi di trasporto hanno costituito una componente importante dei nuovi ordini di beni durevoli, il dato primario sugli ordini durevoli aveva fatto registrare un solido +8,0%, il dato esclusi i trasporti un più debole +0,5%. Sempre negli USA, la fiducia dei consumatori dovrebbe scendere marginalmente a 89,0 punti, rispetto ai 90,9 punti del rilevamento precedente. Per quanto riguarda i mercati emergenti, la banca centrale ungherese dovrebbe mantenere i tassi invariati al 2,10%, dopo che, alla riunione del mese scorso, la banca ha annunciato la fine del ciclo di allentamento. Il PIL sudafricano del secondo trimestre dovrebbe essere in ripresa, allo 0,9% su base annualizzata t/t, rispetto al rilevamento negativo del primo trimestre.
Peter Rosenstreich, Chief FX Analyst,
Swissquote Europe Ltd