Market Brief
Ad agosto il surplus delle partite correnti giapponesi è diminuito meno del previsto, scendendo da 416,7 miliardi di yen a 287,1 mld di yen (a fronte dei 200,00 mld di yen previsti), il reddito da investimenti è aumentato. I dati hanno fatto salire l’USD/JPY da 107,75 (minimo da 15 giorni) a 108,54 a Tokyo, nonostante le vendite delle azioni del Nikkei (-1,19%). La coppia rimane in area di consolidamento ribassista, si susseguono offerte da 108,50 (media mobile a 21 giorni). La richiesta di USD SARà in primo piano perché nelle prossime ore saranno diffusi i verbali del FOMC. Per quanto riguarda lo JPY, il venire meno del supporto dei politici dovrebbe limitare la debolezza dello yen, il rialzo dovrebbe quindi fermarsi prima di 110,00.
L’USD ha guadagnato diffusamente prima della pubblicazione dei verbali della riunione del FOMC del 16-17 settembre. Nei verbali dovrebbero esserci ulteriori dettagli su quanto potrebbe durare “il periodo considerevole di tempo” prima del primo rialzo del tasso d’interesse sui fondi federali della Fed e fare chiarezza sulla strategia di ritiro degli stimoli. I mercati si preparano a un comunicato falco (perché alla riunione di settembre si è accennato soprattutto a un corso di normalizzazione più ripido), i rendimenti dei decennali USA sono però scesi di nuovo ai minimi dell’anno (2,34%).
Nonostante l’USD in rialzo, la coppia XAU/USD sta recuperando bene dal supporto critico a 1.180 USD segnato lunedì 7 ottobre per la terza volta da giugno 2013. Il sentiment ribassista frena gli acquirenti dall’aprire lunghi consistenti su prezzi così bassi. La riluttanza limita il potenziale al rialzo dell’oro, anche se, finora, ha arginato anche il ribasso sopra la base a 1.1180 USD. Una violazione inferiore al supporto critico spianerebbe la strada verso 1.000/1.045 USD (livello psicologico e minimo del 2010).
L’EUR/USD passa di mano all’interno di fasce, la resistenza si sta rafforzando intorno a 1,2680/1,2700. La divergenza fra le prospettive di politica futura di Fed e BCE favorisce le strategie corte. I verbali del FOMC potrebbero far aumentare la volatilità nelle prossime ore. Gli accenni aggressivi dalla Fed (riguardanti il corso di normalizzazione più ripido) aumentano i rischi al ribasso dell’EUR/USD e dovrebbero limitare i tentativi al rialzo prima dei verbali. Gli operatori cercano di vendere sui rally. Il supporto chiave staziona a 1,2501 (minimo 3 ottobre, dopo il dato NFP).
L’AUD/USD è sceso da 0,8830 a 0,8752 dopo che l’Ufficio di Statistica ha rivisto al ribasso il balzo inaspettato nell’occupazione di agosto da 121K (destagionalizzato) a 32,1K (non destagionalizzato). Ricordiamo che l’impennata di agosto è riconducibile soprattutto alla rotazione del gruppo monitorato. Domani saranno diffusi i dati sul lavoro di settembre (non destagionalizzato). Dal punto di vista tecnico, la coppia AUD/USD è passata in zona di consolidamento rialzista e prima dei dati sul lavoro dovrebbe esserci una correzione più marcata. La reazione ai dati è imprevedibile, dopo la compressione del mese scorso.
Oggi i verbali della riunione della Fed del 16-17 settembre saranno il principale polo d’attrazione. Gli operatori monitoreranno anche il tasso di disoccupazione di settembre in Svizzera, la produzione industriale m/m e a/a e le transazioni immobiliari a/a di agosto in Spagna, le richieste di mutui aggiornate al 3 ottobre negli Stati Uniti e i nuovi cantieri residenziali di settembre in Canada.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd