Continua a soffrire il rand sudafricano contro il dollaro. Le ragioni della debolezza della divisa di Città del Capo sono molteplici. L'avvio del tapering da parte della Federal Reserve ha portato un forte deflusso di capitali dai mercari emergenti ad altri mercati, portando pressioni sulle valute nazionali. Il rallentamento nella crescita delle attività economiche in Cina ha creato molti problemi a quelle economie (come il Sudafrica) sostenute dalla domanda cinese di materie prime. Inoltre il Sudafrica risente negativamente degli scioperi promossi dal potente sindacato AMCU nel comparto minerario.
Dal punto di vista tecnico la tendenza positiva degli ultimi mesi non sembra trovare ostacoli. Dopo aver toccato l’ennesimo massimo relativo a 11,25 (picco degli ultimi 5 anni) il cross USD/ZAR ha registrato una fisiologica correzione legata alla situazione di ipercomprato in cui si sono venuti a ritrovare i principali oscillatori di breve periodo (RSI a 14 giorni ben superiore ai 70 punti), scendendo a 11,16. Da notare anche la forte volatilità sul cambio (l'indicatore ATR sempre a 14 sedute si è avvicinato ai livelli massimi degli ultimi 3 mesi). L’eventuale superamento dei top odierni a 11,25 sarà la condizione che rialimenterà le pressioni rialziste gettando le basi per un’ascesa in direzione degli obiettivi ipotizzabili a 11,40 e 11,60. Indicazioni negative giungeranno, invece, con il cedimento del supporto a 10,96, preludio a un possibile calo fino a 10,80.