L’attesa della nuova stretta di politica monetaria della Federal Reserve, che con ogni probabilità mercoledì riporterà i tassi di interesse americani a livelli mai visti dai tempi della crisi finanziaria del 2008, ha messo sotto pressione le Borse europee , che hanno vissuto una vigilia nel segno delle vendite. Occhi puntati anche sul settore auto, mentre a Wall Street tiene banco il «profit warning» di Ford Motor a causa di costi extra nel terzo trimestre da un miliardo di dollari. Le vendite hanno colpito anche l’obbligazionario con i rendimenti dei titoli di Stato in deciso rialzo su entrambe le sponde dell’Atlantico. Negli Stati Uniti i rendimenti sul Treasury a due anni è salito ai massimi da 15 anni in vista della decisione della Fed.
La banca centrale svedese, intanto, ha alzato il suo tasso di interesse principale di un intero punto, all'1,75%, nel tentativo di contrastare l'inflazione elevata, la più alta nel Paese da oltre 30 anni. In settimana sono attese anche le mosse di altre banche centrali come Giappone, Svizzera, della Norvegia e del Regno Unito, oltre che di alcune banche centrali di mercati emergenti, come Filippine, Indonesia, Taiwan e Turchia. Giù anche il resto del risparmio gestito con Finecobank (BIT:FBK) -4,01% e Banca Mediolanum (BIT:BMED) -4,52% .
Euro/dollaro poco mosso, risale il gas e scivola il greggio
Sul fronte dei cambi, l’euro torna giù a 0,9987 dollari e vale 143,58 yen , mentre il rapporto dollaro-yen è a 143,74 . Spread ingessato, rendimento BTp vicino al 4,2%Sull'obbligazionario, seduta pesante per l'obbligazionario in Europa con i titoli sovrani dell'eurozona che innescano la retromarcia alla vigilia della decisione del Fomc della Fed. Il generale rialzo dei rendimenti riporta il BTp decennale a quota 4,19% sui livelli di picco raggiunti a metà giugno. Come detto, la Banca di Svezia ha alzato il suo tasso di interesse principale di un intero punto, all'1,75%, nel tentativo di contrastare l'inflazione elevata, la più alta nel Paese da oltre 30 anni.
Facendo più che raddoppiare il tasso di riferimento, sulla scia della stretta monetaria di altre banche centrali, la Riksbanken procede al più elevato incremento dei tassi in una sola seduta dall'introduzione dell'obiettivo di inflazione nel 1993. L'inflazione, che il mese scorso ha raggiunto il 9%, record dal 1991, «e' troppo alta» e «dovrebbe continuare a crescere entro la fine dell'anno», sottolinea la Banca di Svezia in un comunicato stampa.
Questo Articolo è puramente per scopo informativo non mi assumo nessuna responsabilità sui vostri errori e o investimenti finanziari.
Matteo Chinaglia