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Volatilità del RUB al 72%, GBP in calo in scia ai dati su crescita

Pubblicato 23.12.2014, 12:19

Forex News and Events

I mercati dei cambi si preparano piano piano alle vacanze di fine-anno. Visti i volumi ridotti, il flusso di dati importanti in arrivo oggi dagli USA dovrebbe innescare un po’ di movimento sul prezzo durante la seduta di New York, ma non prevediamo, a questo punto, nessun movimento decisivo. I movimenti aggressivi del RUB rimangono in primo piano, le volatilità implicite a un mese per la coppia USD/RUB hanno raggiunto il 72%. Nel Regno Unito, il PIL definitivo riferito al terzo trimestre ha deluso le attese. Il cable è sceso a 1,5551, annullando la formazione tweezer top nei grafici a candele.

Sono finite le vendite di rubli?

No di certo. L’USD/RUB è sceso a 53 dai livelli intorno a 79 della scorsa settimana, in scia alla notizia che il governo russo avrebbe chiesto agli esportatori principali, fra cui Gazprom e Rosneft, di ridurre entro il primo marzo 2015 le consistenze in valuta dagli utili aziendali, riportandole ai livelli precedenti al primo ottobre 2014. Stando alle stime del mercato, questa misura genererà vendite totali in valuta fino a 50 miliardi di dollari, che dovrebbero contribuire a far abbassare un po’ le volatilità sul forex. Ciò nonostante, la direzione più ampia rimane nettamente negativa per il rublo: i mercati mettono in conto un pesante rischio di recessione per la Russia nel 2015. Sull’onda delle tensioni geopolitiche, con le sanzioni occidentali e la flessione dei mercati petroliferi, gli economisti prevedono una probabilità di recessione nei prossimi 12 mesi pari al 93% (!), rispetto al 75% di un mese fa. Il mercato orso del petrolio peserà inevitabilmente sul budget, perché il 55% delle entrate proviene dalle esportazioni di petrolio. Con i prezzi del petrolio sotto i 60 USD, il PIL dovrebbe perdere un 3-4% nel 2015.

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Inoltre, la libera fluttuazione del forex continuerà a esercitare pressioni sul rublo, quindi la BCR si vedrà costretta a rivedere di nuovo i tassi rispetto al premio di rischio dettato dai mercati globali. I tagli del rating, ovviamente, non aiutano su questo fronte. Moody’s ha abbassato il tetto sui depositi in valuta straniera a Ba1 da Baa2 e quello sui bond in valuta straniera a Baa2 da A3. Da metà dicembre, la Banca Centrale Russa ha aumentato il tasso di riferimento prima al 10,50% (alla riunione ordinaria) e poi al 17% (durante una riunione d’emergenza convocata in scia alle vendite di RUB). L’intervento totale sui tassi nel 2014 ammonta a 11,50 punti percentuali (dal 5,5% al 17%) e sicuramente ce ne saranno ancora. Moody’s ha anche avvertito che le riserve in valuta straniera russe continueranno a calare nel 2015.

La volatilità implicita a un mese è salita al 72%, le inversioni di rischio delta-25 a un mese sono ai massimi da fine 2008/inizio 2009, a conferma della decisa preferenza per le opzioni put sul RUB nei mercati dei derivati. La correzione aggressiva dell’USD/RUB dovrebbe trovare supporto a 48,70/50,00 (media mobile a 50 giorni / livello psicologico).

Il Regno Unito cresce del 2,6% a/a nel terzo trimestre

Il PIL definitivo relativo al terzo trimestre ha mostrato che l’economia britannica è cresciuta del 2,6% a/a (rispetto al 3,0% previsto e precedente), che gli investimenti totali delle aziende hanno subito un rallentamento pari al 5,2% su base annua e che il deficit delle partite correnti è salito a -27 miliardi di GBP. I dati economici deboli hanno spinto la coppia GBP/USD a 1,5551. Il MACD entrerà in territorio negativo in caso di chiusura giornaliera inferiore a 1,5557. Consistenti opzioni put in scadenza oggi attendono di essere attivate a 1,56. In scia ai dati, l’EUR/GBP si è impennato a 0,78673. Gli indicatori di trend e momentum rimangono nettamente ribassisti, offerte per opzioni in scadenza oggi attendono di essere attivate in area 0,7840/50.

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The Risk Today

Peter Rosenstreich

EUR/USD L’EUR/USD è sceso a 1,2217 (nuovo minimo dell’anno), sotto il supporto a 1,2247. Le resistenze per un rimbalzo di recupero temporaneo sono ubicate a 1,2273 (massimo di ripresa precedente, 20.12.2014), 1,2375 (supporto precedente) e 1,2423 (massimo 19/12/2014, si veda anche il 50% del ritracciamento). In una prospettiva di lungo termine, da maggio 2014, l’EUR/USD si trova in un trend discendente. La violazione della forte area di supporto compresa fra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012) spiana la strada a un declino verso il forte supporto a 1,2043 (minimo 24/07/2012). Di conseguenza, il minimo segnato di recente a 1,2247 dovrebbe essere infranto. Una resistenza chiave giace a 1,2600 (massimo 19/11/2014).

GBP/USD La coppia GBP/USD finora ha testato con successo il supporto a 1,5542. Vengono favoriti movimenti laterali nel breve termine. Una resistenza oraria giace a 1,5699 (massimo 19/12/2014), mentre un’area di resistenza chiave si trova tra 1,5786 e 1,5826. A più lungo termine, la struttura tecnica permane negativa finché i prezzi rimarranno sotto la resistenza chiave a 1,5945 (massimo 11/11/2014). Un moderato rischio al ribasso è costituito da un test del supporto a 1,5423 (minimo 14/08/2013). Si osserva un altro supporto è a 1,5102 (minimo 02/08/2013).

USD/JPY L’USD/JPY è passato in un pattern laterale intorno alla maniglia a 120 in scia agli scarsi volumi. La resistenza di breve termine si trova a 121,85. Un supporto giace a 118,26 (minimo 18/12/2014), mentre il livello a 115,46 costituisce un supporto chiave. Favoriamo un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 110,09 (massimo 01/10/2014). I supporti chiave da tenere d’occhio per un consolidamento a medio termine sono ubicati a 115,46 (minimo 17/11/2014) e 113,17 (minimo 04/11/2014). Al momento non vi è alcun segnale che suggerisca la fine della tendenza rialzista di lungo termine.

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USD/CHF L’USD/CHF si sta consolidando sotto l'area di resistenza chiave definita da 0,9848. Troviamo supporti orari a 0,9805 (minimo infragiornaliero) e a 0,9722. In una prospettiva di più lungo termine, la struttura tecnica favorisce un ritracciamento completo della grande fase correttiva iniziata nel luglio 2012. Di conseguenza, si prevede un test dell’importante area di resistenza compresa fra 0,9972 (massimo 24/07/2012) e 1,0067 (massimo 01/12/2010). Si osserva un supporto chiave a 0,9351 (minimo 19/11/2014).

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