Market Brief
Nel terzo trimestre il PIL tedesco è cresciuto dello 0,1% t/t e dell’1,2% a/a. I mercati non hanno reagito granché ai dati tedeschi perché preoccupazioni maggiori, fra queste il programma di QE, occupano le prime pagine dei giornali dell’Eurozona. L’EUR/USD ha aperto la settimana in calo a 1,2360 dopo “gli acquisti di asset più consistenti” cui ha fatto accenno Draghi nel suo intervento del 21 novembre. Gli indicatori di trend e momentum si stanno indebolendo. Il MACD entrerà in territorio negativo in caso di chiusura giornaliera inferiore a 1,2343. Discrete scadenze di opzioni standard dovrebbero frenare il rialzo prima di 1,25. Stanotte l’EUR/GBP è stato scambiato nella stretta fascia compresa fra 0,79175 e 0,79276 (nuvola giornaliera di Ichimoku).
La coppia GBP/USD viene scambiata all’interno di fasce. La formazione di un pattern rialzista engulfing (convinzione 5/9) suggerisce prospettive migliori nel breve termine, una chiusura giornaliera sopra 1,5692 (pivot MACD) dovrebbe spingere a una correzione al rialzo. Il doppio massimo (1,5736/37) della scorsa settimana, che confermerebbe un’inversione rialzista, non è stato ancora violato. Oggi il discorso del governatore della BoE Carney al parlamento dovrebbe dare un nuovo orientamento al complesso GBP. Rinnovati toni accomodanti dovrebbero frenare il miglioramento dei livelli tecnici e invertire la tendenza di breve termine verso l’obiettivo a 1,55.
Il fixing per i pronti contro termine cinesi a 7 giorni è sceso di 20 punti base, attestandosi al 3,3%, l’USD/CNY è salito a 6,1405. Poiché si sta sviluppando un momentum rialzista, vediamo spazio per un ulteriore apprezzamento. La prossima linea di resistenza staziona a 6,1500/33 (esercizio delle opzioni / 50% di Fibonacci sul rally da gennaio ad aprile), cui seguono 6,1774/6,1803 (media mobile a 200 giorni / 61,8% di Fibonacci).
L’USD/JPY e i cross con lo JPY hanno avuto un andamento apatico a Tokyo, i verbali accomodanti della BoJ sono stati controbilanciati dalle incertezze e dalla necessità di riforme fiscali. L’USD/JPY consolida i guadagni ai massimi dell’anno, anche se la propensione limitata in vista delle elezioni anticipate di dicembre dovrebbe assicurare una solida resistenza prima di 120. I tori dell’EUR/JPY perdono terreno.
L’USD/CAD continua a trovare buone richieste prima della media mobile a 50 giorni (1,1225), perché i mercati del petrolio commerciano acqua prima della riunione dell’OPEC di giovedì. Circolano voci secondo cui alcuni membri dell’OPEC sarebbero disposti a tagliare i risultati per sostenere i prezzi, mentre il ritardo nei colloqui sul nucleare fra Iran e Stati Uniti potrebbe portare a un rinvio della decisione dell’OPEC. Notizie negative, quindi, per gli esportatori di petrolio, visto che gli USA continuano ad aumentare la produzione totale, che ha raggiunto massimi storici (secondo i dati del 14 novembre ammonta a 9 milioni di barili al giorno), per continuare a esercitare pressioni al ribasso sui mercati del petrolio.
In Brasile il real è stato venduto in avvio di settimana, perché Rousseff prende tempo prima di procedere alla nomina della nuova squadra economica. Il rinvio nella decisione fa aumentare i timori sul mercato, prevediamo volatilità più elevate sul forex finché non arriverà l’annuncio. Sopra 2,55 si susseguono ordini d’acquisto per opzioni in scadenza oggi.
L’OCSE pubblicherà le previsioni economiche per l’Eurozona. Il calendario economico di oggi: PIL (definitivo) terzo trimestre t/t e a/a, consumi personali t/t, spesa pubblica t/t, investimenti di capitale e nelle costruzioni t/t, esportazioni e importazioni t/t in Germania; indice fiducia manifatturiero e imprese di novembre in Francia; IPP m/m e a/a di ottobre in Spagna e Svezia; vendite al dettaglio m/m e a/a di settembre in Italia; prestiti BBA per l’acquisto di abitazioni di ottobre nel Regno Unito; PIL (seconda lettura) annualizzato t/t, consumi personali, indice PIL/prezzi, PCE primario t/t terzo trimestre negli USA; vendite al dettaglio m/m e a/a di settembre in Canada; indice S&P/CaseShiller sui prezzi delle abitazioni di settembre, indice sulla fiducia dei consumatori, indice manifatturiero delle Fed di Richmond di novembre negli Stati Uniti.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd