Era dallo scorso 13 Ottobre che Halliburton, seconda società al mondo nel settore Equipment&Services per l’Oil&Gas, stava trattando formalmente e in maniera riservata per l’acquisto del terzo player di settore, Baker Hughes. Di oggi la notizia che è stato raggiunto un accordo: la società è stata valutata $ 34,6 miliardi al 12 Novembre (con un premio di circa il 40% rispetto al 10 Ottobre), la più grande operazione nella storia del settore Energy degli ultimi anni.
La notizia è trapelata lo scorso 13 Novembre quando a mercati chiusi Baker Hughes ha confermato di avere in corso formali colloqui con la rivale Halliburton, senza però aver ancora raggiunto un accordo. Quanto messo sul piatto delle trattative risultava però non congruo - secondo il Board della società target - a tutelare in modo adeguato i suoi azionisti. Inoltre l’atteggiamento invasivo di Halliburton, oltre che alcune problematiche legate all'antitrust, avevano fatto cadere le trattative in stallo prima dello scorso week end.Durante la conference call di oggi il raggiungimento di un accordo è stato ufficialmente comunicato al mercato.
IL DEAL
L’operazione, soggetta ad approvazione da parte degli azionisti di entrambe le società e soprattutto dell’antitrust, verrà regolata in parte in contanti ($ 19) e in parte tramite nuove azioni Halliburton (1,12 per ogni azione posseduta). La società, ai prezzi del 12 Novembre è stata valutata $ 34,6 miliardi, equivalente ad un P/E 2015E di 16,25x e ad un EV/Ebitda2015E di 7,20x. In caso di problemi con l’approvazione regolamentare, Halliburton sarà costretta contrattualmente a pagare a Baker Hughes una termination fee di $ 3,5 miliardi.Post fusione, gli attuali azionisti di Baker Hughes arriveranno a detenere circa il 36% della nuova entità combinata.
Tra i principali rationals dell’operazione:
- Creazione di una società integrata, con un incremento importante della quota di mercato in alcune business unit chiave (soprattutto per quanto riguarda i progetti legati allo shale oil e deeepwater).
- Sinergie annuali da risparmio costi per circa $ 2 miliardi (miglioramenti operativi e margini in Nord America, riorganizzazione del real estate, ottimizzazione delle attività di R&D e nuove efficienze amministrative e organizzative).
- Mantenimento dell’attuale profilo di credito (A2/A/A+), caratterizzato da una sostanziale flessibilità finanziaria e una forte generazione di cassa.
CONSIDERAZIONI FINALI
Il calo del prezzo del petrolio di oltre il 30% durante gli ultimi mesi ha portato una pioggia di vendite sul settore Energy, creando così potenziali target di acquisizione a prezzi più convenienti rispetto a un anno fa. Con il WTI a $ 75 e il Brent a $ 78,5 e soprattutto sulla base di aspettative di stabilizzazione del prezzo del petrolio attorno a questi livelli almeno per parte del 2015, per i player di settore la quota di mercato risulterà sempre più fondamentale. L’operazione porterà forte pressione sulle società più piccole attive nell’Exploration&Production (minacciate da costi di produzione sempre più rilevanti) e aprirà la strada a nuove operazioni di consolidamento all’interno del settore. Potenziali prossimi candidati potrebbero essere National Oilwell Varco e Weatherford International.