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Anziché rassicurare gli investitori, l’accordo di Tether rende le cose più confuse

La controversa criptovaluta Tether (USDT), al momento la decima più popolare per capitalizzazione di mercato, continua a catturare la luce dei riflettori in quanto permangono dei dubbi circa le questioni legate alla sua trasparenza. La valuta alternativa, che si definisce “stablecoin” in quanto ogni token dovrebbe essere ancorato ad un dollaro USA, non è sempre scambiata in proporzione 1:1 rispetto al USD.

USDT/USD Weekly

Al momento, Tether si attesta a 0,99029 ed ha una capitalizzazione di mercato di 1,76 miliardi di dollari. In parte le oscillazioni della stablecoin sono avvenute poiché la compagnia madre del token, Tether Limited, non è stata disponibile a fornire alcuna verifica del fatto che abbia le risorse monetarie per appoggiare la valuta con la valuta legale, come affermano invece i dirigenti.

All’inizio di novembre, però, la Tether Limited, con sede a Taiwan, ha annunciato di essere ora cliente della Deltec Bank & Trust Limited, con sede alle Bahamas, banca che, rende noto il fornitore del token, avrebbe condotto una “debita revisione” della compagnia, compresi:

“I nostri processi, le politiche e le procedure di ottemperanza [nonché] un controllo completo del contesto degli azionisti, dei beneficiari finali e dei funzionari della nostra compagnia; e le valutazioni della nostra capacità di mantenere in qualsiasi momento l’ancoraggio al USD…”

Tether Limited ha inoltre dichiarato di avere al momento 1,8 miliardi di dollari in un conto presso la banca. L’annuncio ha generato critiche e scetticismo da parte dei cripto-trader e degli opinionisti.

Deltec Bank & Trust non ha né confermato e né smentito le notizie circa la sua relazione con il fornitore della controversa criptovaluta. Tuttavia, la scorsa settimana, Bloomberg ha pubblicato una foto di una lettera che Tether afferma sia stata scritta dalla banca e che attesta la relazione. Ciononostante, anche dopo la pubblicazione della “prova”, un portavoce della banca ha rifiutato di commentare.

Anche se Tether è diventata una delle criptovalute più scambiate, Evan Kereiakes, ricercatore core di Terra nota che i timori per la veridicità delle affermazioni sull’ancoraggio del Tether al dollaro si sono tradotti in oscillazioni più frequenti del prezzo dell’alt-token e in fuoriuscite significative di capitale. Inoltre, secondo lui, si mette in dubbio la nozione stessa di “stablecoin”:

“Sebbene il recente annuncio circa i rapporti bancari fornisca maggiore chiarezza, la prolungata saga bancaria di Tether mette in luce il rischio intrinseco di un modello stablecoin centralizzato. Una criptovaluta dal prezzo stabile che è esplicitamente legata ad una singola autorità centrale è per sua natura centralizzata”.

Questioni che vanno oltre la trasparenza

Kereiakes nutre dei dubbi anche sulla sostenibilità del token a prescindere dalla possibile relazione con l’istituto finanziario delle Bahamas. Sebbene ritenga che la fedeltà ad un’unica valuta sovrana sia una mossa saggia, pensa che non si tratti di un metodo solido per creare una moneta decentralizzata globale che possa avere un’ampia adozione.

Inoltre, oltre alla trasparenza e al capitale, fa notare che la stabilità di Tether può essere ostacolata dall’ampliamento inadeguato della domanda e dalla mancanza di attenzione sull’adozione nel mondo reale che va oltre il trading.

Alex Disney, a capo della blockchain di LXDX prevede altri lati negativi negli attuali problemi di trasparenza di Tether. Secondo lui, la ragione primaria per cui utenti ed investitori ripongono fiducia nella tecnologia alla base delle criptovalute è il fatto che la maggior parte di essa sia open source. Spiega Disney:

“Questo livello di trasparenza consente sia agli ispettori che alle persone comuni di verificare le affermazioni rese dai creatori dell’asset circa le capacità e le limitazioni del software sottostante. È preoccupante che Tether non funzioni in modo simile”.

Poiché Tether è diventato uno strumento importante per gli investitori delle criptovalute, Disney è preoccupato per il fatto che Tether non funzioni con un livello di trasparenza simile a quello del resto degli asset del cripto-mondo. Ritiene che un’ispezione veramente indipendente di Tether potrebbe contribuire moltissimo a ricostituire la fiducia in questo elemento sempre più prezioso dell’ecosistema dei cripto-investimenti.

Fino a quando non ci sarà un’ispezione indipendente, spiega, la maggior parte delle affermazioni dell’organizzazione dovranno essere affrontate con scetticismo. “Per me, non è cambiato molto circa la fiducia nello stato della collateralizzazione di Tether, nonostante quanto ha fatto di recente”, aggiunge.

Qiao Nan Han, Amministratore Delegato di Transcendence, concorda con Disney. E, aggiunge, alla luce delle informazioni al momento disponibili pubblicamente riguardo a Tether, non è ancora abbastanza rassicurante per trader e investitori continuare ad utilizzarlo.

“Il valore fondamentale di una valuta in buona circolazione richiede fiducia e convinzione da parte degli utenti del sistema, con il valore sottostante che fornisce. Visto che Tether ha una storia così macchiata essendo al contempo molto centralizzato, è difficile ricostruire quel livello di fiducia”.

E ad alimentare ulteriormente l’incertezza, all’inizio della settimana, l’importante giornale brasiliano O Globo ha riportato che Deltec è sospettata di essere coinvolta in uno sistema di riciclaggio di denaro su cui sta indagando il Procuratore federale di São Paulo. Anche se non collegata a Tether, questa situazione getta ancora più dubbi sulla relazione bancaria della stablecoin e quindi proprio sull’elemento che dovrebbe sostenere l’integrità del token.

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