MILANO, 5 luglio (Reuters) - Piazza Affari è in ribasso in
un mercato cui manca il riferimento degli Stati Uniti, chiusi
ieri, e che attende qualche indicazione dai dati macro dell'area
euro previsti per oggi.
Sono in agenda il Pmi servizi del mese di giugno e le
vendite al dettaglio di maggio della zona euro.
Alle 9,30 l'indice FTSE Mib <.FTMIB> perde lo 0,47%,
l'AllShare <.FTITLMS> lo 0,49%, il MidCap <.FTITMC> lo 0,79%.
* Bancari negativi, penalizzati quelli che avevano
registrato un buon rimbalzo nelle ultime sedute. MONTEPASCHI
perde oltre il 2%, UBI l'1,8%, POP MILANO
l'1,7%. UNICREDIT e INTESA SANPAOLO
segnano ribassi inferiori all'1%. Lo stoxx europeo di settore
<.SX7P> cala dello 0,59%.
* CIR tra i peggiori del listino dopo la notizia
che nella manovra economica c'è una disposizione che potrebbe
sospendere il risarcimento da parte di Fininvest nell'ambito del
Lodo Mondadori.
* FONDIARIA-SAI (-1,7%) ieri sostenuta dalle
indiscrezioni di stampa sulla presenza del fondo attivista Amber
nel capitale, torna a perdere terreno. I diritti
segnano un calo del 3% circa.
* SEAT in ribasso del 2% circa dopo il balzo di
ieri. I trader parlano di titolo molto volatile e oggetto di
piccola speculazione. La società, commentando indiscrezioni di
stampa su una liberatoria da parte delle banche creditrici ai
fini della ristrutturazione del debito, ha precisato di aver
realizzato, solo con Rbs, una modifica tecnica al contratto di
finanziamento al fine di avviare i colloqui con i creditori.
* ATLANTIA prosegue il deciso ribasso del
pomeriggio di ieri, con gli investitori preoccupati per la
riduzione all'1 dal 2% del tetto all'ammortamento fiscale dei
beni in concessione contenuto nell'ultima versione della
manovra. Negative anche le altre società del settore, come SIAS
, AUTOSTRADA TO-MI , AUTOSTRADE MERIDIONALI
, con volumi ancora poco significativi.
* In linea con l'indice o leggermente più deboli,
proseguendo il movimento di ieri, i titoli delle energie
rinnovabili mentre non è chiaro se il testo definitivo della
manovra conterrà o meno il taglio agli incentivi. ENEL GREEN
POWER perde lo 0,75%, TERNIENERGIA lo 0,65%.