Investing.com – Il dollaro è sceso contro il franco svizzero lo scorso venerdì al minimo di una settimana prima di recuperare alcune delle perdite causate da dati più deboli del previsto nell’occupazione USA di gennaio.
Il cambio USD/CHF ha toccato 0,8962, il minimo dal 30 gennaio ed è successivamente sceso dello 0,29% a 0,8982. Sulla settimana il cambio è sceso dello 0,33%.
Supporto a 0,8937, minimo del 30 gennaio e resistenza a 0,9021, massimo di venerdì.
L’economia USA ha segnato 113.000 nuovi posti di lavoro a gennaio, secondo i dati del Dipartimento del Lavoro, contro le aspettative di un aumento di 185.000, dopo l’aumento di 75.000 a dicembre.
Si è trattato del bimestre che ha registrato la minore crescita di occupazione degli ultimi tre anni, anche per via di condizioni climatiche particolarmente avverse che hanno pesato sulle nuove assunzioni.
Il report ha mostrato inoltre che il numero delle persone che rientrano nella forza lavoro è salito al 63%, dal minimo di 30 anni di 62,8%, mentre il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente al minimo di cinque anni del 6,6% dal 6,7% di dicembre.
Si prevede che i dati non influenzeranno la riduzione del programma di stimolo monetario della Federal Reserve. La banca a gennaio ha annunciato un secondo taglio di 10 miliardi di dollari al programma di acquisti, una riduzione che ha portato il totale a 65 miliardi al mese.
L’euro è invariato contro il franco svizzero questo venerdì, con EUR/CHF in salita dello 0,02% a 1,2245 alla chiusura.
Venerdì la Corte Costituzionale Tedesca ha deciso che il programma di acquisti della BCE non rientrerebbe nel mandato dell’istituzione, e lo ha riferito alla Corte di Giustizia Europea.
Nella prossima settimana la Presidente Fed, Janet Yellen, testimonierà per il report semestrale di politica monetaria. Le sue dichiarazioni saranno molto attese. Anche i dati USA sulle vendite al dettaglio e sul sentimento dei consumatori saranno oggetto di attenzione.
In vista della prossima settimana Investing.com ha compilato una serie di questi ed altri eventi che condizioneranno i mercati. La guida salta lunedì, poiché non sono previsti eventi rilevanti.
Martedì 11 febbraio
La Presidente della Federal Reserve Janet Yellen testimonierà sul report semestrale di politica monetaria davanti alla Commissione del Senato per i Servizi Finanziari a Washington.
Mercoledì 12 febbraio
La Svizzera rilascerà i dati sull’indice dei prezzi al consumo, che rappresentano la principale voce di inflazione.
Giovedì 13 febbraio
La Svizzera rilascerà i dati sull’indice dei prezzi alla produzione.
Gli USA produrranno i dati sulle vendite al dettaglio, l’indicatore del governo sulla spesa dei consumatori, che rappresenta la maggioranza dell’attività economica. La nazione rilascerà inoltre i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione.
La Presidente della Federal Reserve Janet Yellen testimonierà sul report semestrale di politica monetaria davanti alla Commissione del Senato per i Servizi Finanziari a Washington.
Venerdì 14 febbraio
Gli USA chiuderanno la settimana con l’atteso report dell’Università del Michigan sull’indice del sentimento dei consumatori. Gli USA rilasceranno inoltre i dati sui prezzi all’importazione e sulla produzione industriale.
Il cambio USD/CHF ha toccato 0,8962, il minimo dal 30 gennaio ed è successivamente sceso dello 0,29% a 0,8982. Sulla settimana il cambio è sceso dello 0,33%.
Supporto a 0,8937, minimo del 30 gennaio e resistenza a 0,9021, massimo di venerdì.
L’economia USA ha segnato 113.000 nuovi posti di lavoro a gennaio, secondo i dati del Dipartimento del Lavoro, contro le aspettative di un aumento di 185.000, dopo l’aumento di 75.000 a dicembre.
Si è trattato del bimestre che ha registrato la minore crescita di occupazione degli ultimi tre anni, anche per via di condizioni climatiche particolarmente avverse che hanno pesato sulle nuove assunzioni.
Il report ha mostrato inoltre che il numero delle persone che rientrano nella forza lavoro è salito al 63%, dal minimo di 30 anni di 62,8%, mentre il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente al minimo di cinque anni del 6,6% dal 6,7% di dicembre.
Si prevede che i dati non influenzeranno la riduzione del programma di stimolo monetario della Federal Reserve. La banca a gennaio ha annunciato un secondo taglio di 10 miliardi di dollari al programma di acquisti, una riduzione che ha portato il totale a 65 miliardi al mese.
L’euro è invariato contro il franco svizzero questo venerdì, con EUR/CHF in salita dello 0,02% a 1,2245 alla chiusura.
Venerdì la Corte Costituzionale Tedesca ha deciso che il programma di acquisti della BCE non rientrerebbe nel mandato dell’istituzione, e lo ha riferito alla Corte di Giustizia Europea.
Nella prossima settimana la Presidente Fed, Janet Yellen, testimonierà per il report semestrale di politica monetaria. Le sue dichiarazioni saranno molto attese. Anche i dati USA sulle vendite al dettaglio e sul sentimento dei consumatori saranno oggetto di attenzione.
In vista della prossima settimana Investing.com ha compilato una serie di questi ed altri eventi che condizioneranno i mercati. La guida salta lunedì, poiché non sono previsti eventi rilevanti.
Martedì 11 febbraio
La Presidente della Federal Reserve Janet Yellen testimonierà sul report semestrale di politica monetaria davanti alla Commissione del Senato per i Servizi Finanziari a Washington.
Mercoledì 12 febbraio
La Svizzera rilascerà i dati sull’indice dei prezzi al consumo, che rappresentano la principale voce di inflazione.
Giovedì 13 febbraio
La Svizzera rilascerà i dati sull’indice dei prezzi alla produzione.
Gli USA produrranno i dati sulle vendite al dettaglio, l’indicatore del governo sulla spesa dei consumatori, che rappresenta la maggioranza dell’attività economica. La nazione rilascerà inoltre i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione.
La Presidente della Federal Reserve Janet Yellen testimonierà sul report semestrale di politica monetaria davanti alla Commissione del Senato per i Servizi Finanziari a Washington.
Venerdì 14 febbraio
Gli USA chiuderanno la settimana con l’atteso report dell’Università del Michigan sull’indice del sentimento dei consumatori. Gli USA rilasceranno inoltre i dati sui prezzi all’importazione e sulla produzione industriale.