Investing.com - I futures dell’oro salgono questo lunedì, mentre i traders rivalutano le aspettative sulla tempistica del ridimensionamento del programma di stimolo della Federal Reserve dopo i dati deludenti sull’occupazione statunitense.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a dicembre è salito dello 0,09%, o di 1,20 dollari, a 1.268,50 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata europea.
I prezzi sono rimasti in un range stretto tra 1.266,80 e 1.272,50 dollari l’oncia. Supporto a 1.258,00, il minimo dal 5 settembre e resistenza a 1.279,20 dollari, il massimo dal 4 settembre.
Sempre sul Comex, l’argento con consegna a dicembre sale dello 0,7%, o di 13,4 centesimi, a 19,29 dollari l’oncia troy.
Il Dipartimento per il Lavoro venerdì ha dichiarato che l’economia USA ha aggiunto 142.000 posti di lavoro il mese scorso, il minimo degli otto mesi, e al di sotto delle aspettative di un incremento di 225.000 unità.
Nel report si legge inoltre che il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso al 6,1% il mese scorso dal 6,2%, per via della riduzione della forza lavoro.
Considerati i dati deludenti, non si prevede che la Federal Reserve inizi ad alzare presto i tassi di interesse.
Una recente serie di dati positivi ha fatto aumentare l’ottimismo per lo stato di salute dell’economia ed ha alimentato le aspettative che la Fed possa iniziare ad aumentare i tassi prima del previsto.
Sebbene l’economia statunitense continui a dare segni di miglioramento, la Presidente della Fed Janet Yellen ha espresso apprensione per il persistere di una stagnazione nel mercato del lavoro.
Questa settimana, l’attenzione degli investitori sarà rivolta ai dati di venerdì sulle vendite al dettaglio statunitensi e sul sentimento dei consumatori per avere ulteriori indicazioni sulla forza della ripresa economica e sul corso futuro della politica monetaria.
L’oro perde parte del suo appeal in concomitanza all’aumento dei tassi di interesse, poiché spesso non riesce a competere con gli investimenti ad alto rendimento.
I guadagni sono rimasti limitati per via di un dollaro forte. Il biglietto verde è schizzato al massimo di otto mesi contro la sterlina fino a toccare il massimo di 10 mesi dopo il sondaggio che ha mostrato che i “sì” all’indipendenza scozzese hanno raggiunto il 51%, contro il 49% di “no”.
Un dollaro forte in genere pesa sull’oro, dal momento che riduce l’appeal del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Intanto, il rame con consegna a dicembre è in salita dello 0,95%, o di 3,0 centesimi, a 3,200 dollari la libbra, tra le speculazioni circa l’indebolimento della crescita economica in Cina, che potrebbe spingere i policymaker ad introdurre nuove misure di stimolo.
Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che le esportazioni cinesi sono salite del 9,4% rispetto all’anno precedente, superando le aspettative di un aumento dell’8%; tuttavia, le importazioni sono scese del 2,4% il mese scorso, deludendo le aspettative di un aumento dell’1,7%.
Il surplus commerciale in Cina è salito al massimo storico di 49,8 miliardi di dollari ad agosto, rispetto ai 47,3 miliardi di dollari registrati a luglio, contro le previsioni di un surplus pari a 40,0 miliardi di dollari.
Una riduzione della richiesta nazionale indica che la ripresa economica resta fragile e potrebbe aver bisogno di ulteriori stimoli da parte del governo.
La Cina è il principale consumatore mondiale di rame, con il 40% della richiesta globale.