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Futures dell’oro stabili dopo il calo di ieri

Pubblicato 03.03.2015, 10:01
© Reuters.  Oro stabile dopo i ribassi di ieri
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Investing.com - L’oro è stabile questo martedì, mentre i traders continuano a tenere d’occhio l’andamento del dollaro e riconsiderano la tempistica del primo aumento dei tassi statunitensi.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad aprile scendono di 80 centesimi, o dello 0,07%, a 1.207,40 dollari l’oncia troy negli scambi europei del mattino

I futures troveranno supporto a 1.190,00 dollari, il minimo dal 24 febbraio, e resistenza a 1.223,00 dollari, il massimo dal 2 marzo.

Ieri, l’oro ha toccato 1.223,00 dollari, il massimo dal 17 febbraio, prima di chiudere a 1.208,20 dollari, in calo di 4,90 dollari, o dello 0,4%, dal momento che i report economici positivi statunitensi hanno sostenuto il dollaro ed hanno alimentato le aspettative di un prossimo aumento dei tassi.

Il dollaro si è rafforzato contro l’euro e lo yen ieri dopo i dati che hanno mostrato che l’attività del settore manifatturiero statunitense ha continuato a crescere a febbraio, facendo sperare in un aumento dei tassi di interesse.

A Wall Street, sia l’indice Dow che l’indice S&P 500 hanno toccato nuovi massimi storici ieri, con l’indice Nasdaq al di sopra del livello di 5.000 per la prima volta dal marzo del 2000.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,1% a 95,42, dopo aver toccato il massimo di un mese di 95,55 ieri.

L’euro resta sotto pressione mentre l’attenzione degli investitori è rivolta al vertice della Banca Centrale Europea in programma per giovedì, durante il quale si prevede che la banca chiarisca i dettagli del programma di allentamento monetario.

I traders attendono inoltre la pubblicazione del report sull’occupazione non agricola USA, prevista per venerdì, per avere maggiori informazioni sulla forza della ripresa nel mercato del lavoro.

Gli analisti prevedono che l’economia statunitense abbia aggiunto 240.000 nuovi posti di lavoro a febbraio, in calo rispetto ai 257.000 di gennaio, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe essere sceso al 5,6% dal 5,7%.

Se il report dovesse essere positivo, aumenteranno le speculazioni sulla tempistica di un aumento dei tassi da parte della Federal Reserve, mentre se i dati dovessero essere deludenti si ridimensionerebbero le speranze di un aumento anticipato dei tassi.

Le aspettative di un aumento anticipato dei tassi di interesse sono ribassiste per l’oro, dal momento che il metallo prezioso spesso non riesce a tenere il passo con gli investimenti ad alto rendimento quando i tassi di interesse sono alti.

Intanto, i futures dell’argento con consegna a maggio scendono di 2,6 centesimi, o dello 0,16%, a 16,42 dollari l’oncia troy. Ieri, l’argento è sceso di 10,7 centesimi, o dello 0,65%, a 16,45 dollari.

Sempre sul Comex, il rame con consegna a maggio crolla di 2,9 centesimi, o dell’1,08%, a 2,669 dollari la libbra, dal momento che si è ridotto l’entusiasmo degli investitori per il taglio dei tassi di interesse cinesi avvenuto nel weekend.

Ieri il prezzo ha toccato il massimo di sette settimane di 2,716 dollari dopo la decisione della Banca Popolare Cinese di tagliare il tasso di interesse di riferimento di un quarto di punto percentuale per tentare di incoraggiare la crescita e contenere la minaccia di deflazione nella seconda economia mondiale.

Si tratta del secondo taglio dei tassi in meno di quattro mesi e lascia intendere che Pechino sta compiendo scelte forti nel supportare l’economia dal momento che sta venendo meno lo slancio e sta aumentando il rischio di deflazione.

La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale lo scorso anno.

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