Offerta Cyber Monday: Fino al 60% di sconto InvestingProAPPROFITTA DELLO SCONTO

Pop Vicenza, Borsa dice no ad avvio quotazione, ad Atlante 99,33%

Pubblicato 02.05.2016, 19:47
Aggiornato 02.05.2016, 19:50
© Reuters.  Pop Vicenza, Borsa dice no ad avvio quotazione, ad Atlante 99,33%
ISP
-
CRDI
-
MDBI
-

MILANO (Reuters) - Visti i risultati del collocamento, Borsa Italiana non ha disposto l'avvio delle negoziazioni per Popolare Vicenza. Mancano i presupposti per garantire il normale funzionamento del mercato, scrive Borsa in una nota, quindi il provvedimento di ammissione disposto il 20 aprile scorso è da considerarsi decaduto.

L'offerta di Pop Vicenza per 1,5 miliardi di euro si era conclusa venerdì, dopo un'estensione di 24 ore, con la sottoscrizione del 7,66% a 0,1 euro per azione da parte di 6.683 richiedenti.

A questo punto il collocamento salta e il Fondo Atlante, subentrato a Unicredit (MI:CRDI) come garante dell'operazione, avrà una partecipazione nel capitale della banca vicentina pari al 99,33%. Atlante avrà un esborso di 1,50 miliardi di euro, rispetto a una dotazione per intervenire in aumenti di capitale di quasi 3 miliardi.

La quota restante del capitale Popolare Vicenza rappresenta le azioni in mano ai "vecchi" soci, che continueranno quindi a detenere titoli di una società non quotata.

Il flottante minimo stabilito da Borsa per le nuove quotazioni è del 25% e, anche se tecnicamente le quote di una sgr vengono considerate flottante, Borsa ha deciso di non seguire questa strada.

Il prospetto prevedeva 60 milioni di fee per i coordinatori dell'offerta globale che, secondo due fonti vicine alla situazione, non dovrebbero essere versati. Ci sarà invece un rimborso spese per l'attività svolta, riferiscono le due fonti senza dettagliare.

L'operazione era coordinata da Bnp Paribas, Deutsche Bank, Jp Morgan, Mediobanca (MI:MDBI) ed Unicredit.

Circa i dettagli del placement, alla chiusura dell'offerta globale di sottoscrizione risultava che un unico soggetto, il fondo Atlante, sarebbe stato detentore del 91,72% del capitale post offerta, mentre dieci investitori istituzionali avrebbero detenuto il 5,07. Più precisamente il 4,97% sarebbe stato in capo a un unico soggetto (Mediobanca, investimento vincolato al listing) indicato come non computabile ai fini del flottante, ricorda Borsa Italiana.

In questo quadro il pubblico avrebbe detenuto lo 0,36% del capitale post offerta, mentre gli azionisti preesistenti avrebbero avuto il 2,86% di cui il 2,19% in sottoscrizione dell'aumento di capitale.

La decisione di Borsa di non ammettere i titoli Popolare Vicenza ha portato a un deciso peggioramento dei titoli bancari in Borsa, appesantendo l'intero listino.

L'esito dell'ipo Popolare Vicenza getta un'ombra anche sull'operazione analoga da 1 miliardo di euro che Veneto Banca dovrà lanciare a giugno, garantita da Banca Intesa (MI:ISP) e da altre nove banche di un consorzio firmato il 23 dicembre.

(Paola Arosio)

Ultimi commenti

Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.