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Il dollaro resta sotto pressione in vista della riduzione della Fed

Pubblicato 23.10.2013, 14:48
Investing.com - Il dollaro è stabile contro le altre principali valute questo mercoledì ma rimane sotto pressione dopo i deludenti dati sull’occupazione di settembre che hanno rafforzato le aspettative che la Federal Reserve mantenga l’attuale ritmo del suo programma di stimolo per un periodo più lungo.

Negli scambi europei del pomeriggio, il dollaro è in calo contro lo yen, con USD/JPY giù dello 0,66% a 97,49, dopo essere precedentemente sceso a 97,16.

Secondo i dati del Dipartimento per il Lavoro, l’economia USA ha creato 148.000 nuovi posti di lavoro a settembre, molto al di sotto dei previsti 180.000, rivelando che la crescita dell’occupazione era rallentata anche prima dell’inizio dei 16 giorni di stallo del governo.

I dati deludenti hanno rafforzato le aspettative che la Fed rimandi i piani per la riduzione del suo programma di acquisti fino all’anno nuovo.

L’euro si è staccato dai massimi di 23 mesi contro il dollaro poiché gli investitori hanno bloccato i profitti dopo l’impennata di ieri, con EUR/USD in calo dello 0,16% a 1,3759, staccandosi dal massimo di 1,3793.

La Banca Centrale Europea ha annunciato oggi i dettagli sugli esami degli attivi delle banche. Gli esami avranno luogo nel corso dell’anno e si concluderanno prima che la BCE assuma il suo ruolo di supervisione sul settore bancario del blocco alla fine del 2014.

Il dollaro è in aumento anche contro la sterlina, con GBP/USD in calo dello 0,50% a 1,6154.

Questa mattina, i verbali del vertice di ottobre della BoE hanno mostrato che il tasso di disoccupazione sembra scendere più velocemente del previsto mentre prende piede la “solida” ripresa.

La Banca inoltre stima che la crescita trimestrale nella seconda metà dell’anno rimarrà intorno allo 0,7% o poco più, una lettura maggiore di quanto previsto nel report di agosto sull’inflazione.

Il dollaro è pressoché invariato rispetto ai minimi di 20 mesi contro il franco svizzero, tradizionale valuta rifugio, con USD/CHF in salita dello 0,02% a 0,8946.

Il biglietto verde è in deciso aumento contro il dollaro australiano e neozelandese, con AUD/USD in calo dello 0,79% a 0,9632 e NZD/USD giù dell’1,54% a 0,8383. Il biglietto verde guadagna terreno anche contro il dollaro canadese, con USD/CAD in salita dello 0,30% a 1,0319.

Il sentimento sul dollaro australiano e neozelandese è stato colpito anche dalla notizia che le principali banche cinesi hanno triplicato il numero di mutui scoperti nella prima metà dell’anno, alimentando i timori sulle prospettive per il settore bancario.

In Australia, i dati rilasciati oggi hanno mostrato che l’indice dei prezzi al consumo è salito dell’1,2% nel terzo trimestre, superando le aspettative di un aumento dello 0,8%.

L’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,09% a 79,36.

Gli investitori attendono la dichiarazione del tasso della Banca del Canada nel corso della giornata, poiché i mercati cercano di stimare quando la Banca Centrale potrebbe alla fine alzare i tassi.

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