NEW YORK - Gli analisti di Citi prevedono un anno difficile per i titoli energetici nel 2024, in seguito alla decisione dell'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e alleati (OPEC+) di tagliare la produzione. Gli analisti prevedono un eccesso di offerta nel mercato del petrolio che potrebbe portare a una deflazione dei prezzi degli asset e a un calo dei prezzi delle materie prime. Si tratta di un cambiamento significativo rispetto alla compressione del mercato precedentemente orchestrata dall'OPEC+.
Secondo l'analisi di Citi, si prevede un eccesso di capacità inutilizzata di oltre 3 milioni di barili al giorno, che potrebbe contribuire a un calo della performance dei titoli petroliferi. Di conseguenza, il greggio West Texas Intermediate (WTI) dovrebbe avere un prezzo di 71 dollari e il Brent di 75 dollari nel prossimo anno.
Nonostante questi potenziali venti contrari, Citi osserva che il solido bilancio del settore petrolifero potrebbe fornire una certa resistenza. La solida posizione finanziaria di molte compagnie petrolifere potrebbe contribuire a compensare l'aumento dei costi di rifinanziamento e consentire loro di mantenere le distribuzioni agli azionisti. Inoltre, questa stabilità finanziaria potrebbe facilitare le azioni di mercato come le fusioni e acquisizioni (M&A), anche se il settore sta affrontando le conseguenze dei precedenti tagli alla produzione dell'OPEC+.
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