Di Barani Krishnan
Investing.com - Quando lo senti dire da Jim Cramer, sai che c'è abbastanza gente che ne parla. Dalle nazioni produttrici di petrolio ai trader giornalieri che sono long sul greggio, le aspettative di un rialzo dei prezzi crescono di giorno in giorno. Perché? Perché è in programma una riunione dell'OPEC+. Perché il greggio ha perso quasi il 20% del suo valore in sole tre settimane - troppo, secondo alcuni. Perché l'Occidente presto imporrà un embargo sul greggio russo. Perché Vladimir Putin è talmente arrabbiato con il G7 e l'UE per aver cercato di porre un tetto al prezzo di vendita del petrolio russo che vieterà definitivamente le esportazioni a qualsiasi Paese partecipante al piano.
Questi sono tutti argomenti dei tori del petrolio. A ciascuno di essi, anche coloro che sono a corto di mercato hanno le loro risposte. Ma prima di entrare nel merito, sentiamo prima il parere di Cramer. Il conduttore del palinsesto mattutino della CNBC, nonché selezionatore di titoli, ha affermato che i grafici suggeriscono che la "madre di tutte le opportunità di acquisto" per il petrolio arriverà il mese prossimo. Basandosi sull'analisi della stratega delle materie prime e broker di futures-opzioni Carley Garner, Cramer ha spiegato perché un'inversione dei prezzi del greggio è imminente, osservando che il Giorno del Ringraziamento è di solito il periodo in cui i mercati del petrolio tendono a toccare il fondo, prima dell'ultima riunione dell'OPEC dell'anno, che di solito si tiene a fine novembre o inizio dicembre.
Il lunedì prima del Ringraziamento, il 24 novembre, il greggio statunitense ha toccato un minimo di 10 mesi a 75,08 dollari. L'OPEC, l'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio, guidata dai sauditi e composta da 13 paesi, e i loro 10 alleati, guidati dalla Russia, si riuniranno il 4 dicembre. Cramer ritiene che gli investitori si attrezzeranno per acquistare petrolio a partire dal mese prossimo, citando l'opinione di Garner.
"Pensa che potrebbe esserci un'ultima ondata di liquidità a partire da questa settimana, forse all'inizio di dicembre, e che questa ondata potrebbe portare il greggio verso i 70 dollari, o addirittura verso i 60 dollari", ha detto Cramer ai suoi ascoltatori martedì, il giorno dopo che il greggio West Texas Intermediate, o WTI, negoziato a New York, ha toccato i 70 dollari, il minimo da gennaio. "Una volta raggiunto il prossimo minimo, Cramer ritiene che potrebbe essere la madre di tutte le opportunità di acquisto".
L'anno scorso, dopo il Giorno del Ringraziamento, il 25 novembre, il WTI è sceso del 12% il giorno successivo, toccando un minimo di 67,40 dollari, e ha perso il 21% per tutto il novembre 2021. Nel corso dei sei mesi successivi, il greggio è rimbalzato senza praticamente fermarsi, guadagnando complessivamente il 73% e raggiungendo quasi 115 dollari all'inizio di maggio 2022.
"Se a ciò si aggiunge il fatto che le settimane di vacanza tendono ad avere un volume molto basso, significa che qualsiasi movimento tende ad essere gonfiato a dismisura perché non ci vuole molto per muovere una commodity - o un'azione, francamente - durante questi periodi più leggeri", ha detto Cramer.
Ma alcuni trader ritengono che il petrolio possa continuare ad affrontare i venti contrari nel breve termine a causa dell'aggravarsi della crisi del coronavirus in Cina, che sta riportando alla memoria la devastazione originaria del Paese dovuta alla pandemia di quasi tre anni fa.
Il numero record di nuovi casi di COVID-19 nella prima nazione importatrice di petrolio, la Cina, ha reso le autorità locali più determinate a mantenere la dura politica "Zero-COVID" del Paese, pesando sui prezzi del greggio.
Ma un'analisi dei casi ha anche messo in luce una falla critica nella strategia Zero-COVID della Cina: una vasta popolazione priva di immunità naturale. Dopo mesi di focolai occasionali nel Paese, la maggior parte dei suoi 1,4 miliardi di persone non è mai stata esposta al virus, come ha riportato questa settimana il Washington Post.
Le autorità cinesi, che giovedì hanno riportato un record di 31.656 infezioni, stanno cercando di proteggere le popolazioni più vulnerabili.
Secondo la banca australiano-neozelandese ANZ, l'impennata di nuove infezioni ha già influito sulla mobilità e sulla domanda di carburante in Cina, con una domanda implicita di petrolio vista inferiore di 1 milione di barili al giorno rispetto alla media, a 13 milioni di barili al giorno.
I prezzi del greggio sono scesi per la terza settimana consecutiva dopo che i funzionari europei non sono riusciti a trovare un accordo su un tetto massimo di prezzo per il petrolio russo, nonostante abbiano discusso un livello ritenuto più generoso rispetto a quello che potrebbe rischiare ritorsioni da parte del Cremlino sotto forma di tagli alla produzione o alle esportazioni. Negli ultimi giorni, i diplomatici del Gruppo dei Sette, o G7, hanno discusso con le loro controparti diplomatiche dell'Unione Europea di un tetto massimo per il prezzo del petrolio russo tra i 65 e i 70 dollari al barile, ma non sono riusciti a raggiungere un accordo, ha riferito la Reuters.
L'obiettivo del G7 e dell'UE è quello di limitare le entrate derivanti dal petrolio che potrebbero finanziare l'offensiva militare di Mosca in Ucraina senza sconvolgere i mercati petroliferi globali, ma il livello proposto è ampiamente in linea con quanto già pagano gli acquirenti asiatici.
"Finché il tetto proposto per il petrolio russo rimarrà più alto di quello che il mercato pensava inizialmente, l'impressione generale è che il Cremlino reagirà meno negativamente in termini di limitazione delle esportazioni e della produzione", ha dichiarato a Investing.com John Kilduff, socio fondatore del fondo hedge energetico newyorkese Again Capital. "Questo sarebbe negativo per il petrolio".
I prezzi elevati sembrano aver iniziato a pesare anche sulla domanda di gasolio negli Stati Uniti, dove le scorte di distillati, che comprendono gasolio e olio combustibile, sono lentamente aumentate negli ultimi anni. - sono lentamente aumentate nelle ultime settimane, come dimostrano i rapporti e i dati.
Le scorte di distillati negli Stati Uniti sono ancora al di sotto della media quinquennale, ma il divario delle scorte rispetto agli anni precedenti ha iniziato lentamente a ridursi, suggerendo che i prezzi elevati stanno colpendo la domanda, incoraggiando al contempo una maggiore produzione delle raffinerie grazie ai solidi margini di raffinazione.
Nel rapporto sulle scorte di questa settimana, relativo alla settimana conclusasi il 18 novembre, la U.S. Energy Information Administration ha dichiarato che le scorte di distillati sono aumentate di 1,7 milioni di barili}}, mentre la produzione è salita a una media di 5,1 milioni di barili al giorno. Le scorte di distillati sono ancora inferiori di circa il 13% rispetto alla media quinquennale di questo periodo dell'anno, ma due mesi fa erano inferiori di oltre il 20% rispetto alla media quinquennale dello stesso periodo.
Una flottiglia di navi sta trasportando combustibile distillato nel porto di New York per rifornire le scorte in vista dell'inverno, allentando ulteriormente le preoccupazioni per l'approvvigionamento, ha dichiarato Reuters in un rapporto della scorsa settimana, citando operatori commerciali e dati di navigazione. Tra la fine di novembre e l'inizio di dicembre arriveranno nel porto di New York almeno 11 navi in grado di trasportare circa 3,6 milioni di barili di distillato, che comprende gasolio a basso tenore di zolfo e olio combustibile per uso domestico. Ciò equivarrebbe a circa il 4% di tutte le importazioni di carburante distillato della costa orientale degli Stati Uniti nel 2021.
Con tutta la negatività del mercato, "l'OPEC+ potrebbe spingersi oltre [con i tagli alla produzione] se le prospettive continueranno a deteriorarsi quando si riunirà di nuovo tra un paio di settimane?". si è chiesto Craig Erlam, analista di OANDA, in un recente commento sul mercato petrolifero.
Nonostante il doppio colpo della caduta della domanda cinese di petrolio e della situazione di stallo sul tetto massimo del prezzo del petrolio russo, chi è a lungo sul greggio si aspetta un rimbalzo del mercato entro la prossima settimana, in previsione di un'azione correttiva da parte dell'OPEC+ quando si riunirà il 4 dicembre.
L'OPEC+ ha già raggiunto un accordo per tagliare la produzione di 2 milioni di barili al giorno fino alla fine del prossimo anno, al fine di rilanciare i prezzi del Brent e del greggio statunitense, che sono scesi di circa il 40% dai massimi di marzo.
All'inizio della settimana, il ministro dell'Energia saudita Abdulaziz bin Salman ha indicato che l'OPEC+ probabilmente aggiungerà ulteriori tagli quando si riunirà il 4 dicembre.
Petrolio: Regolamenti e attività di mercato
I prezzi del greggio sono scesi per la terza settimana consecutiva dopo che i funzionari europei non sono riusciti a trovare un accordo su un tetto massimo di prezzo per il petrolio russo, nonostante abbiano discusso un livello ritenuto più generoso di quello che il mercato pensava potesse scatenare rappresaglie sulle esportazioni o sulla produzione da parte del Cremlino.
Un numero record di nuovi casi di coronavirus nel primo importatore di petrolio in Cina, che ha indurito la determinazione delle autorità locali a mantenere la dura politica zero-COVID del Paese, ha pesato sui prezzi del greggio.
A contribuire all'umore cupo del mercato sono stati i volumi di trading più bassi del solito dopo la festività del Ringraziamento negli Stati Uniti di giovedì, un evento che di solito spinge i trader a fare pause più lunghe fino al fine settimana.
Il WTI (West Texas Intermediate), negoziato a New York, ha chiuso venerdì a 76,55 dollari al barile dopo aver chiuso la sessione ufficiale a 76,28 dollari, con un calo di 1,66 dollari, pari al 2,1%, nella giornata. Il greggio statunitense di riferimento, che lunedì ha toccato un minimo di 10 mesi sotto i 76 dollari, è sceso del 4,5% in settimana, dopo le perdite consecutive del 10% e del 4% delle settimane precedenti.
Il Brent scambiato a Londra ha chiuso venerdì a 83,91 dollari al barile dopo aver chiuso la sessione ufficiale a 83,63 dollari, con un calo di 1,71 dollari, pari al 2%, nella giornata. Lunedì scorso il greggio di riferimento è crollato ai minimi di nove mesi sotto gli 83 dollari, registrando un calo del 4,5% nella settimana, dopo le perdite consecutive del 9% e del 3% delle settimane precedenti.
Petrolio: Prospettive del prezzo del WTI
Sebbene non si possa escludere un ulteriore calo dei prezzi del greggio statunitense, l'entità di un eventuale ribasso dovrebbe essere limitata alla media mobile semplice a 200 mesi (SMA) di 72,50 dollari e alla media mobile esponenziale a 50 mesi (EMA) di 71 dollari, ha dichiarato Sunil Kumar Dixit, chief technical strategist di SKCharting.com.
"Questi livelli potrebbero difendere il WTI da un sell off e fornire un rialzo alla zona di resistenza trasformata in supporto rotto", ha detto Dixit.
Secondo lui, un'analisi più attenta dell'azione dei prezzi del WTI indica una "grande possibilità" di rimbalzo a breve termine dalle aree di supporto di 72 e 70 dollari.
Se il rialzo dovesse estendersi, il WTI potrebbe puntare alla SMA a 100 settimane di 81,50 dollari e alla EMA a 50 giorni di 85,50 dollari, seguite dalla EMA a 50 settimane di 89,50, ha aggiunto Dixit.
Oro: Regolamenti e attività di mercato
I prezzi dell'oro hanno chiuso la settimana quasi invariati, grazie alle continue scommesse su un minore rialzo dei tassi statunitensi da parte della Federal Reserve, che ha compensato il peggioramento degli indicatori economici.
Il contratto di riferimento dicembre dei futures sull'oro statunitense ha chiuso le contrattazioni di venerdì in calo di 8,40 dollari, o dello 0,5%, a 1.754 dollari l'oncia sul Comex di New York. Per la settimana, l'oro di dicembre ha chiuso quasi piatto dopo aver perso lo 0,9% la settimana precedente.
Il prezzo a pronti dell'oro, che alcuni operatori seguono più da vicino rispetto ai futures, si è attestato a 1.754,68 dollari l'oncia, con un calo di 70 centesimi, pari allo 0,04%, nella giornata. Per la settimana, il prezzo spot è salito del +0,3%.
Ma gli spunti positivi dei verbali della riunione di novembre della Fed, pubblicati all'inizio della settimana, hanno dato una spinta ai prezzi dell'oro.
Secondo i verbali della riunione di mercoledì, la maggioranza dei responsabili delle politiche della Fed che hanno sostenuto il rialzo dei tassi di questo mese negli Stati Uniti ritiene che sia giunto il momento di rallentare il ritmo aggressivo della stretta monetaria della banca centrale.
"I verbali della riunione di politica monetaria della Fed dell'1 e 2 novembre mostrano che una sostanziale maggioranza dei partecipanti ritiene che un rallentamento del ritmo dei rialzi dei tassi di interesse sarebbe appropriato a breve", ha dichiarato il Federal Open Market Committee (FOMC), il comitato decisionale della Fed.
I verbali sono stati il segnale più chiaro che la Fed è pronta a togliere il piede dal pedale dei rialzi dei tassi, dopo l'intensa accelerazione dei rialzi dei tassi negli ultimi sette mesi per raffreddare l'inflazione.
L'inflazione, misurata dall'indice dei prezzi al consumo, è aumentata del 7,7%}} nei dodici mesi fino a ottobre, registrando il ritmo più lento degli ultimi nove mesi, dopo aver raggiunto il picco del 9,1% nei dodici mesi fino a giugno.
Il calo è avvenuto dopo l'incessante aumento dei tassi di interesse da parte della Fed, che da marzo ha aggiunto 375 punti base ai tassi, partendo da un punto di partenza di soli 25 punti. Nonostante una campagna così aggressiva, l'inflazione rimane più di tre volte superiore ai livelli preferiti dalla banca centrale, che ha promesso di raggiungere il suo obiettivo del 2%.
L'inflazione in crescita ha spinto la Fed ad aggiungere 375 punti base ai tassi da marzo. In precedenza, i tassi avevano raggiunto un picco di soli 25 punti base, quando la banca centrale li aveva ridotti quasi a zero dopo l'epidemia globale di COVID-19 nel 2020.
Dopo quattro rialzi consecutivi di 75 punti base tra giugno e novembre, i mercati si aspettano che la Fed imponga un aumento più contenuto di 50 punti base nella prossima decisione sui tassi del 14 dicembre.
Oro: Prospettive di prezzo
L'oro ha bisogno di una rottura sostenuta al di sopra di due muri di resistenza - la Middle Bollinger Band mensile di $1.796 e la SMA a 100 settimane di $1.802 - per estendere il rimbalzo che ha come obiettivo $1.820-$1.830 e $1.842, ha affermato Dixit di SKCharting.
"Nel caso di un calo dei prezzi guidato dalla volatilità, allora 1.722 e 1.710 dollari sarebbero importanti livelli di supporto, in mancanza dei quali l'attuale traiettoria rialzista dell'oro perderebbe credibilità", ha detto Dixit.
Per la settimana a venire, l'oro dovrebbe testare 1.750-1.740 dollari - o addirittura 1.722 dollari - seguito da un nuovo attacco al rialzo a 1.788 e 1.802 dollari.
"Una forte accumulazione e l'accettazione di un livello superiore a 1.800 dollari possono aprire le porte a 1.842 dollari, che è una resistenza importante e un obiettivo", ha aggiunto Dixit.
Disclaimer: Barani Krishnan non detiene posizioni nelle materie prime e nei titoli di cui scrive.