HOUSTON (Reuters) - Exxon Mobil (NYSE:XOM) segue le altre compagnie concorrentiriportando un forte ribasso del 56% dell'utile nel secondo trimestre rispetto all'anno scorso, a causa del calo dei prezzi dell'energia.
I profitti delle major petrolifere sono scesi fortemente nel trimestre rispetto ai livelli record di un anno fa, in quanto i prezzi del petrolio e del gas sono scesi dai massimi dell'anno scorso, quando erano saliti a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina.
In questo contesto Chevron, Shell e TotalEnergies hanno archiviato il trimestre con un calo rispettivamente del 48%, 56% e 49%.
Se si esclude il secondo trimestre record dello scorso anno, per Exxon si è trattato del miglior risultato dei tre mesiaprile-giugno in oltre un decennio, grazie ai tagli dei costi e alla vendita di asset meno redditizi.
Nel secondo trimestre l'utile netto è stato di 7,88 miliardi di dollari, pari a 1,94 centesimi per azione. Questo dato si confronta con il record di 17,85 miliardi di dollari dell'anno precedente e si avvicina ai risultati del secondo trimestre del 2011, quando il prezzo del petrolio era in media di 111 dollari al barile.
Due settimane fa mese Exxon ha annunciato il piano di acquisizione della società energetica Denbury per 4,9 miliardi di dollari, per accelerare la transizione energetica tramite operazioni di cattura e stoccaggio del carbonio (Ccs).
Nel secondo trimestre il gigante petrolifero ha distribuito agli azionisti circa 8 miliardi di dollari in contanti, di cui circa 3,7 miliardi in dividendi.
(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Andrea Mandalà)