Investing.com – I futures del petrolio greggio sono in calo questo venerdì, gli investitori attendono il rilascio dei dati USA nel corso della giornata, nonostante il report della settimana scorsa dell’ International Energy Agency continui a supportare i prezzi.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad ottobre sono stati scambiati a 108,42 dollari al barile nella mattinata europea, in calo dello 0,17%.
Il contratto di ottobre è salito dello 0,97%, a 108,60 dollari al barile questo martedì.
Supporto a 106,58 dollari al barile, minimo dell’11 settembre e resistenza a 110,44 dollari al barile, massimo del 9 settembre.
Nel report mensile l’IEA ha dichiarato che si prevede un aumento della domanda di petrolio pari a 1,1 milioni di barili al giorno il prossimo anno, “mentre la situazione economica generale continua a migliorare”.
L’IEA ha dichiarato che le forniture dell’OPEC sono scese di 260.000 barili a 30,51 milioni di barili al giorno ad agosto, per via di un calo della produzione dalla Libia.
I prezzi sono rimasti supportati dopo i dati statunitensi di ieri che hanno mostrato un forte calo delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione la scorsa settimana, al minimo dall’aprile 2006.
Il Dipartimento per il Lavoro ha dichiarato che il numero della richieste di sussidio di disoccupazione la settimana scorsa è sceso di 31.000 unità ad un destagionalizzato 292.000 dai 323.000 della settimana precedente.
Tuttavia il report ha mostrato che il calo è da attribuire al fatto che 2 stati per problemi tecnici non hanno registrato e trasmesso tutte le richieste.
Intanto, continuano i timori in Siria, mentre il Segretario di Stato Statunitense, John Kerry, ed il Ministro degli Esteri Russo, Sergei Lavrov, hanno tentuto un incontro per discutere come disarmare l’arsenale di armi chimiche in Siria.
Tuttavia sono emerse delle divergenze durante i negoziati Kerry ha commentato che l’impegno del regime siriano a rinunciare alle armi chimiche “semplicemente non basta”.
Sebbene la Siria non sia uno dei principali produttori di petrolio, gli investitori temono che la guerra civile possa estendersi e condizionare le forniture di greggio dei paesi limitrofi.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna ad ottobre sono scesi dello 0,14% a 111,66 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 3,24 dollari al barile.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad ottobre sono stati scambiati a 108,42 dollari al barile nella mattinata europea, in calo dello 0,17%.
Il contratto di ottobre è salito dello 0,97%, a 108,60 dollari al barile questo martedì.
Supporto a 106,58 dollari al barile, minimo dell’11 settembre e resistenza a 110,44 dollari al barile, massimo del 9 settembre.
Nel report mensile l’IEA ha dichiarato che si prevede un aumento della domanda di petrolio pari a 1,1 milioni di barili al giorno il prossimo anno, “mentre la situazione economica generale continua a migliorare”.
L’IEA ha dichiarato che le forniture dell’OPEC sono scese di 260.000 barili a 30,51 milioni di barili al giorno ad agosto, per via di un calo della produzione dalla Libia.
I prezzi sono rimasti supportati dopo i dati statunitensi di ieri che hanno mostrato un forte calo delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione la scorsa settimana, al minimo dall’aprile 2006.
Il Dipartimento per il Lavoro ha dichiarato che il numero della richieste di sussidio di disoccupazione la settimana scorsa è sceso di 31.000 unità ad un destagionalizzato 292.000 dai 323.000 della settimana precedente.
Tuttavia il report ha mostrato che il calo è da attribuire al fatto che 2 stati per problemi tecnici non hanno registrato e trasmesso tutte le richieste.
Intanto, continuano i timori in Siria, mentre il Segretario di Stato Statunitense, John Kerry, ed il Ministro degli Esteri Russo, Sergei Lavrov, hanno tentuto un incontro per discutere come disarmare l’arsenale di armi chimiche in Siria.
Tuttavia sono emerse delle divergenze durante i negoziati Kerry ha commentato che l’impegno del regime siriano a rinunciare alle armi chimiche “semplicemente non basta”.
Sebbene la Siria non sia uno dei principali produttori di petrolio, gli investitori temono che la guerra civile possa estendersi e condizionare le forniture di greggio dei paesi limitrofi.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna ad ottobre sono scesi dello 0,14% a 111,66 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 3,24 dollari al barile.