Investing.com – I futures dell’oro sono andati sotto pressione lunedì, tra i crescenti timori per un potenziale default greco che ha spinto il dollaro in sa, intaccando l’appeal delle merci.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures sull'oro con consegna ad ottobre a 1.835,95 dollari l’oncia troy alla chiusura degli scambi asiatici, in calo dell’1,1%.
Precedentemente si è scesi dell’1,7% al minimo giornaliero di 1.826,55 l’oncia troy.
Il periodico tedesco Der Spiegel ha riportato durante il fine settimana che in Germania il ministero delle Finanze stava studiando l'impatto di un possibile default greco, tra cui uno scenario in cui il paese indebitato possa uscire dalla zona euro reintroducendo la dracma.
La notizia ha pesato sull'euro, che è sceso al minimo di sette mesi contro il dollaro e ha toccato il minimo di 10 anni contro lo yen.
L’euro più debole ha spinto i prezzi dell’oro espressi in euro al nuovo record di 1.374,70 dollari l’oncia troy, superando il precedente massimo di 1.369,20 toccato venerdì. Un nuovo record è stato toccato dai prezzi dell’oro espressi in franchi svizzeri.
L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è salito dello 0,43% a 78,05, il massimo dal 22 febbraio.
Un dollaro più forte allenta la domanda di materie prime come investimento alternativo e rende i metalli espressi nella valuta più costosi per i titolari di altre valute.
Nonostante il pullback, i timori di un imminente downgrade del credito dei tre principali istituti di credito, BNP Paribas, Societe Generale e Credit Agricole, sosterranno i prezzi.
Una forte domanda fisica in India ha dato inoltre il suo supporto, poiché i consumatori hanno iniziato ad intensificare gli acquisti di lingotti d'oro in vista della stagione dei matrimonio e dei festival che inizierà a fine settembre.
Sul Comex, l’argento con consegna a dicembre è sceso dell’1,05% a 41,08 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a dicembre ha perso il 2% a 3,925 dollari la libbra.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures sull'oro con consegna ad ottobre a 1.835,95 dollari l’oncia troy alla chiusura degli scambi asiatici, in calo dell’1,1%.
Precedentemente si è scesi dell’1,7% al minimo giornaliero di 1.826,55 l’oncia troy.
Il periodico tedesco Der Spiegel ha riportato durante il fine settimana che in Germania il ministero delle Finanze stava studiando l'impatto di un possibile default greco, tra cui uno scenario in cui il paese indebitato possa uscire dalla zona euro reintroducendo la dracma.
La notizia ha pesato sull'euro, che è sceso al minimo di sette mesi contro il dollaro e ha toccato il minimo di 10 anni contro lo yen.
L’euro più debole ha spinto i prezzi dell’oro espressi in euro al nuovo record di 1.374,70 dollari l’oncia troy, superando il precedente massimo di 1.369,20 toccato venerdì. Un nuovo record è stato toccato dai prezzi dell’oro espressi in franchi svizzeri.
L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è salito dello 0,43% a 78,05, il massimo dal 22 febbraio.
Un dollaro più forte allenta la domanda di materie prime come investimento alternativo e rende i metalli espressi nella valuta più costosi per i titolari di altre valute.
Nonostante il pullback, i timori di un imminente downgrade del credito dei tre principali istituti di credito, BNP Paribas, Societe Generale e Credit Agricole, sosterranno i prezzi.
Una forte domanda fisica in India ha dato inoltre il suo supporto, poiché i consumatori hanno iniziato ad intensificare gli acquisti di lingotti d'oro in vista della stagione dei matrimonio e dei festival che inizierà a fine settembre.
Sul Comex, l’argento con consegna a dicembre è sceso dell’1,05% a 41,08 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a dicembre ha perso il 2% a 3,925 dollari la libbra.