Di Alessandro Albano
Investing.com - La proposta di limitare i prezzi dell'energia e la probabile ripresa dei flussi del Nord Stream 1 hanno riportato le valutazioni della materia prima al di sotto dei 235 euro per MWh, un costo comunque poco sostenibile per imprese e consumatori.
Sulla Borsa di Amsterdam, il Dutch TTF Natural Gas Futures vengono scambiati a 232 euro (-5% su base giornaliera) rispetto ai 340 euro toccati la scorsa settimana.
Secondo quanto mostrato dai dati di rete pubblicati da Bloomberg, il colosso russo Gazprom (MCX:GAZP) sarebbe disponibile a riprendere le consegne di gas tramite il Nord Stram 1, dopo aver interrotto i lavori per 3 giorni fino alla mezzanotte del 3 settembre.
Come accaduto dopo cos top di luglio, i flussi riprenderanno ad una capacità ridotta del 20% con l'altro gasdotto Yamal-Europe che dovrebbe continuare a mantenere stabili le proprie consegne.
La riduzione e i timori di uno stop definitivo del natural gas da Mosca hanno messo sull'attenti i governi dell'Unione Europea per via delle ricadute sull'inflazione (++9,1% a/a nel mese di agosto) e sulla crescita economica della regione.
Con Germania, Italia e Francia che stanno ultimando i piano di consumo energetico per i mesi invernali, tendenzialmente i più difficili, i ministri UE dell'energia si riuniranno il 9 settembre in un meeting straordinario per discutere i prossimi passi del blocco.
Tra i temi, la discussa proposta di porre un limite al prezzo del gas a livello comunitario (si parla di 100 euro per MWh), e di scorporare i prezzi dell'energia elettrica da quelli del gas.
Intanto, nella giornata odierna, i ministri delle Finanze del G7 dovrebbero mettere a punto in giornata un piano per imporre un tetto al prezzo del petrolio russo, cercando di colpire le finanze di Mosca pur mantenendo il flusso di greggio.