Di Mauro Speranza
Investing.com - Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump avrebbe gonfiato il proprio reddito col fine di ottenere prestiti per la sua attività di imprenditore immobiliare risalente al periodo precedente alla sua elezione.
A scriverlo è il New York Times, citando diversi funzionari ed ex funzionari di Deutsche Bank (DE:DBKGn), istituto dal quale Trump ha ottenuto due miliardi di dollari di prestito.
Le rivelazioni dell’importante giornale americano si aggiungono a quelle rilasciate dall’ex avvocato di Trump, Micheal Cohen, e a quanto scrive Bloomberg, circa una ristrutturazione del debito concesso dai tedeschi alla Trump Organization.
I rapporti tra Trump e Deutsche Bank sono al centro delle indagini in corso da parte del Congresso Usa e del procuratore generale di New York, all’interno delle quali Cohen viene interrogato come testimone.
Per affrontare i ripetuti “allarmi sui suoi affari”, Trump avrebbe dichiarato una ricchezza pari a 3 miliardi di dollari per ottenere un finanziamento da destinare alla costruzione di un grattacielo a Chicago.
Secondo gli accertamenti effettuati dall’istituto tedesco, però, Trump aveva a disposizione non più di 788 milioni di dollari nel 2005. A questo punto, il non ancora Presidente avrebbe “convinto” i banchieri con lussuosi viaggi a bordo del suo jet privato.
Sempre secondo il New York Times, nel 2010 Trump ha cercato di acquistare il Doral Golf Resort and Spa per la cifra di 100 milioni di dollari. La banca tedesca aveva finanziato l’operazione nonostante aver accertato che Trump aveva gonfiato del 70% il valore dei suoi asset. Inoltre, prosegue il giornale, i tedeschi hanno concesso a Trump un ulteriore finanziamento di 48 milioni per il grattacielo di Chicago.