Di Gina Lee
Investing.com – Il petrolio è in salita negli scambi asiatici di questo lunedì e si avvicina al massimo di 7 anni, sostenuto dai timori sulle scorte e sulle tensioni geopolitiche nell’Est Europa e in Medio Oriente.
I future del greggio Brent sono saliti dello 0,76% a 89,68 dollari alle 3:28 AM CET ed i future WTI sono saliti dell’1,43% a 88,06 dollari.
Sia i future Brent che WTI hanno toccato un picco che non si vedeva da ottobre 2014 venerdì, rispettivamente di 91,70 e 88,84 per la sesta settimana consecutiva.
I paesi OPEC e OPEC+ hanno aumentato i loro obiettivi di produzione di 400.000 barili al giorno ogni mese da agosto. Questo dopo i tagli record alla produzione decisi nel 2020.
Ma alcuni membri hanno avuto delle difficoltà nella produzione che non hanno permesso loro di raggiungere gli obiettivi.
Durante il prossimo vertice del 2 febbraio, secondo una fonte di Reuters, l’OPEC+ dovrebbe attenersi all’aumento degli obiettivi di produzione di marzo. La domanda è in salita nonostante gli aumenti dei tassi previsti e altri rischi al ribasso legati alla pandemia.
Inoltre, le tensioni tra Russia, il secondo produttore mondiale di petrolio, e le potenze occidentali sull’Ucraina stanno alimentando i timori sulle forniture della materia prima.
Domenica, il presidente della NATO ha dichiarato che l’Europa deve diversificare le fonti di energia mentre la Gran Bretagna ha dichiarato che è “altamente probabile” che la Russia invada l’Ucraina.
Intanto, gli attacchi agli Emirati Arabi Uniti da parte degli Houthi dello Yemen hanno ulteriormente alimentato i timori dei mercati.
Nel frattempo, negli USA sono stati cancellati oltre 1.400 voli. Una tempesta invernale negli stati uniti nordorientali ha spinto diversi stati a dichiarare lo stato di emergenza.