LONDRA (Reuters) - Il Brent è in calo, dato che i timori di un rallentamento dell'economia globale, che ridurrebbe la domanda, hanno spinto gli investitori a trarre profitto dai guadagni della seduta precedente, prevalendo sulle limitazioni nell'offerta.
Più in generale, il focus del mercato finanziario è rivolto alla pubblicazione, domani, dei verbali dell'ultima riunione della Federal Reserve statunitense, dopo che i recenti dati hanno aumentato il rischio che i tassi di interesse rimangano a livelli alti più a lungo.
Intorno alle 10,40 il Brent è in ribasso di 1,27 dollari, o dell'1,51%, a 82,80 dollari al barile. Il greggio statunitense West Texas Intermediate per il mese di marzo, che scade oggi, è in rialzo di 37 centesimi a 76,05 dollari.
Il contratto statunitense non è stato liquidato ieri, a causa della chiusura per festività negli Stati Uniti. Di conseguenza, il rapporto settimanale dell'American Petroleum Institute sulle scorte statunitensi sarà pubblicato domani, anziché oggi come di consueto.
Ieri il petrolio è cresciuto di oltre l'1% grazie all'ottimismo sulla domanda cinese, che gli analisti prevedono in ripresa quest'anno dopo l'abolizione dei limiti Covid-19 che ne avevano limitato l'uso.
Anche i segnali di una stretta sulle forniture hanno dato un certo sostegno ai prezzi.
La Russia prevede di tagliare la produzione di petrolio di 500.000 barili al giorno, pari a circa il 5% della sua produzione, a marzo, dopo che l'Occidente ha imposto dei tetti sul prezzo del petrolio e dei prodotti petroliferi russi in seguito all'invasione dell'Ucraina.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Francesca Piscioneri)