Di Peter Nurse
Investing.com - I prezzi del petrolio scendono questo giovedì, cedendo parte dei forti guadagni della settimana negli scambi ridotti per festa, dopo la pubblicazione dei dati da cui è emerso un aumento maggiore del previsto delle scorte USA.
Alle 15:20 CEST, i future del greggio USA scendono dell’1,6% a 102,62 dollari al barile, mentre il contratto del Brent va giù dell’1,5% a 107,16 dollari. Entrambi i riferimenti si avviano a segnare un rialzo di circa il 7% questa settimana.
Il mercato del petrolio questa settimana è stato spinto dalla notizia che la Cina ha cominciato ad allentare le restrizioni a Shanghai.
Il tono è diventato negativo quando la Energy Information Administration ieri ha pubblicato dati da cui è risultato che le scorte petrolifere USA sono salite di più di 9 milioni di barili la scorsa settimana, decisamente più del previsto, alimentando i timori per la domanda del maggiore consumatore mondiale.
La guerra in Ucraina non sembra vicina alla fine. Il Presidente Joe Biden ha annunciato 800 milioni di dollari di ulteriori aiuti militari per Ucraina ed Unione Europea.
“Chiaramente, più durerà e più ci saranno pressioni sui membri UE perché agiscano, ed avendo preso di mira il carbone nell’ultimo round di sanzioni, il petrolio potrebbe benissimo essere incluso nel prossimo”, scrivono in una nota gli analisti di ING.
L’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio ha avvertito all’inizio della settimana che le perdite dalle fonti russe per le sanzioni potrebbero ammontare a ben 7 milioni di barili al giorno e che sarebbe “impossibile” rimpiazzare un simile volume, anche se il cartello decidesse di incrementare nettamente la sua produzione.
C’è anche la possibilità di ulteriori sconvolgimenti del mercato energetico europeo: in base ad una nota interna della Commissione Europea il pagamento del gas russo in rubli da parte dei compratori UE infrangerebbe il regime di sanzioni contro Mosca.
Ciò significherebbe che i compratori di gas UE non potranno più comprare gas russo se Vladimir Putin confermerà la sua decisione a sostegno della valuta del paese.
I leader dell’Unione Europea parleranno degli acquisti di gas in un summit alla fine del mese prossimo, per cercare di evitare di farsi concorrenza fra loro per le fonti alternative nella corsa a ridurre gli acquisti dalla Russia.