LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio sono in ribasso dopo che l'Opec e altri produttori, tra cui la Russia, hanno concordato di ridurre i tagli record all'offerta a partire da agosto, sebbene il calo sia smorzato dalla riduzione delle scorte globali con la ripresa dell'attività economica.
Intorno alle 11,30, i futures sul Brent cedono 41 centesimi, pari allo 0,94%, a 43,38 dollari al barile.
Il greggio Usa (Wti) perde 55 centesimi, pari all'1,33%, a 40,65 dollari al barile.
Entrambi i contratti sono saliti del 2% ieri dopo un forte calo delle scorte di greggio statunitense.
L'organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec) e i suoi alleati, gruppo noto come Opec+, ha concordato ieri di ridurre i tagli alla produzione di petrolio a partire da agosto.
Ridurranno i tagli a 7,7 milioni di barili al giorno fino a dicembre rispetto a quelli di 9,7 milioni in vigore da maggio.
"Le cose stanno tornando alla normalità sul mercato petrolifero", osserva Norbert Rücker, head of economics research presso Julius Baer.
Secondo Tsutomu Kosuge, presidente della società di ricerca sulle materie prime Marketedge Co, si prevede che i prezzi del petrolio rimangano stabili poiché una maggiore offerta proveniente dai paesi dell'Opec+ sarà probabilmente assorbita dalla ripresa della domanda.
"Mi aspetto che il Brent resti in un range ristretto tra 40,50 e 46,50 dollari per il prossimo mese circa", ha detto, aggiungendo che le crescenti tensioni tra Cina e Stati Uniti potrebbero pesare sul sentiment del mercato.
Il direttore esecutivo dell'International Energy Agency Fatih Birol ha dichiarato ieri che i mercati petroliferi globali si stanno lentamente riequilibrando, con prezzi di circa 40 dollari al barile previsti nei prossimi mesi.