LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in ribasso, dopo che un dollaro più forte ha ridotto i guadagni di ieri di oltre 3 dollari; tuttavia, le perdite sono state limitate da possibili segnali che il gruppo di produttori Opec+ potrebbe tagliare la produzione.
Intorno alle 11,00 i futures sul Brent sono in calo di 1,42 dollari, o dell'1,59%, a 87,90 dollari al barile e i futures sul greggio statunitense perdono 1,34 dollari, o l'1,63%, a 80,80 dollari al barile.
Entrambi i benchmark sono rimbalzati nelle due sessioni precedenti dai minimi di nove mesi toccati all'inizio della settimana, sostenuti da un calo temporaneo dell'indice del dollaro e da una riduzione superiore alle attese delle scorte di carburante statunitensi.
Tuttavia, oggi l'indice del dollaro è tornato a salire, smorzando la propensione al rischio degli investitori e alimentando i timori di recessione.
Nel frattempo, i principali membri dell'Opec+ hanno iniziato a discutere di un taglio della produzione di petrolio in occasione della riunione del 5 ottobre, secondo quanto detto a Reuters da due fonti del gruppo.
Una fonte dell'Opec ha riferito che un taglio è probabile, ma non ha fornito indicazioni sui volumi della riduzione.
Reuters ha riportato questa settimana che la Russia probabilmente proporrà all'Opec+ di ridurre la produzione di petrolio di circa 1 milione di barili al giorno.
Anche l'uragano Ian ha fornito sostegno ai prezzi. Circa 157.706 barili al giorno di produzione petrolifera sono stati interrotti nel Golfo del Messico a partire da ieri, secondo il Bureau of Safety and Environmental Enforcement.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)