LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio salgono dopo l'attacco degli Houthi yemeniti, alleati dell'Iran, a una nave cisterna per prodotti chimici, che ha acuito le tensioni geopolitiche in Medio Oriente, ma i timori per l'eccesso di offerta e il rallentamento della domanda frenano i guadagni.
Un missile da crociera lanciato dallo Yemen, controllato dagli Houthi, ha colpito una petroliera norvegese, causando un incendio e danni ma nessuna vittima, nell'ultimo attacco di questo tipo che ha aumentato i rischi per la sicurezza delle navi cisterna nelle rotte di navigazione più importanti.
Intorno alle 10,50, i futures sul greggio Brent per febbraio salgono di 31 centesimi, o 0,4%, a 76,34 dollari il barile, mentre i futures sul greggio statunitense West Texas Intermediate per consegna a gennaio guadagnano 32 centesimi, o 0,45%, a 71,64 dollari.
Sebbene l'attacco alla nave abbia favorito il rally del petrolio, "il sentiment rimane negativo", ha detto Tamas Varga del broker Pvm. "Non c'è alcun aiuto dal lato della domanda... del greggio. Lo scenario è scoraggiante".
Gli investitori sono cauti in vista dei dati sull'inflazione Usa di oggi e della riunione del Federal Open Markets Committee si concluderà domani, dando indicazioni sui tassi da parte della Fed.
In primo piano anche le trattative al vertice sul clima Cop28, dove i negoziatori sono in attesa di una nuova bozza di accordo dopo che molti Paesi hanno criticato una versione precedente ritenendola troppo debole perché ometteva la "graduale eliminazione" dei combustibili fossili.
Inoltre, sono in arrivo gli ultimi report sulle scorte degli Stati Uniti, che dovrebbero mostrare un calo di 1,5 milioni di barili nelle scorte di greggio. Il primo rapporto è previsto alle 22,30 dall'American petroleum institute.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Francesca Piscioneri)