LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio sono in ribasso, sotto pressione per le aspettative di un calo della domanda globale e per la forza del dollaro in vista di un possibile consistente aumento dei tassi di interesse, anche se i timori legati all'offerta limitano le perdite.
Le banche centrali in tutto il mondo sicuramente aumenteranno il costo del denaro questa settimana e c'è il rischio di un rialzo da un punto percentuale da parte della Federal Reserve statunitense. [MKTS/GLOB]
Alle 10,30 il sul Brent per novembre perde lo 0,73% a 90,68 dollari a barile. La scadenza ottobre del West Texas Intermediate statunitense cede l'1,07%, a 84,20 dollari.
L'attività dovrebbere essere contenuta a causa della festività nel Regno Unito per i funerali della Regina Elisabetta.
Il dollaro statunitense si è mantenuto vicino ai massimi di due decenni in attesa delle decisioni della Fed e di altre banche centrali di questa settimana. Un biglietto verde piàù forte rende le materie prime più costose per i detentori di altre valute e tende a pesare sul petrolio. [USD/]
Sul greggio pesano anche le previsioni di un indebolimento della domanda, come le stime della scorsa settimana dell'Agenzia Internazionale dell'Energia secondo cui il quarto trimestre vedrà una crescita zero della domanda.
Nonostante questi timori, le preoccupazioni legate all'offerta limitano il calo.
Secondo gli analisti, anche l'allentamento delle restrizioni Covid-19 in Cina, che aveva frenato le prospettive della domanda nel secondo più grande consumatore di energia al mondo, potrebbe fornire un po' di ottimismo.
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Sabina Suzzi)