Investing.com - Il prezzo del greggio recupera le perdite di ieri questo martedì, mentre gli operatori dei mercati attendono la pubblicazione dei nuovi dati settimanali sulle scorte commerciali di greggio USA.
Il greggio West Texas Intermediate con consegna a marzo sul New York Mercantile Exchange sale di 52 centesimi, o dell’1%, a 52,51 dollari al barile alle 8:20 ET (13:20 GMT).
Intanto, il greggio Brent con consegna ad aprile sull’ICE (NYSE:ICE) Futures Exchange di Londra va su di 60 centesimi, o dell’1%, a 60,41 dollari al barile.
I prezzi sono stati supportati dalle rassicurazioni dell’Arabia Saudita, che continuerà a ridimensionare la produzione in risposta al rallentamento dell’economia mondiale che pesa sulle aspettative della domanda di greggio.
Secondo Bloomberg, il Ministro del Petrolio saudita Khalid al-Falih ieri avrebbe affermato che il regno ridimensionerà di nuovo la sua produzione petrolifera a febbraio e che continuerà a produrre ben al di sotto delle quote fissate dall’OPEC e dai suoi alleati fino a giugno.
“Non è quello che vorrebbero sentire @stevenmnuchin1 e il governo di @realDonaldTrump viste le sanzioni ora in atto sul settore petrolifero venezuelano. Ma era prevedibile dopo quello che è successo nel 2018”, scrive su Twitter Ellen R. Wald, presidente di Transversal Consulting.
L’American Petroleum Institute rilascerà il report settimanale per la settimana terminata il 25 gennaio oggi alle 16:30 ET (21:30 GMT).
Il report settimanale della U.S. Energy Information Administration sarà invece pubblicato domani.
Nel frattempo, i trader del greggio continueranno a tenere sotto controllo gli sviluppi in Venezuela, dopo che il Dipartimento del Tesoro USA ha introdotto sanzioni contro la compagnia petrolifera nazionale PDVSA.
“Come conseguenza della decisione odierna, tutte le proprietà e gli interessi nelle proprietà di PDVSA soggetti alla giurisdizione USA sono bloccati e ai cittadini statunitensi sarà vietato di effettuare transazioni con essa”, ha affermato ieri sera il Dipartimento del Tesoro USA.
La decisione, che secondo il consigliere per la Sicurezza Nazionale John Bolton costerà al Venezuela ben 11 miliardi di dollari l’anno, è finalizzata a convincere il Presidente Nicolas Maduro a dimettersi in seguito alla controversa battaglia elettorale con il rivale Juan Guaido.
I future della benzina salgono dello 0,4% a 1,357 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento va su dell’1,5% a 1,863 dollari al gallone.
I future del gas naturale segnano +0,5% a 2,886 dollari per milione di BTU.
-- Articolo realizzato con il contributo di Reuters