Di Gina Lee
Investing.com - Il prezzo del greggio è misto negli scambi di questo giovedì, l’imminente arrivo dell’uragano Delta ha costretto all’evacuazione degli impianti nel Golfo del Messico. Ma i rialzi restano limitati dal problema della domanda di carburante mentre gli Stati Uniti, il più grande consumatore di greggio al mondo, faticano ad approvare le ultime misure di stimolo.
I future del Brent salgono dello 0,12% a 42,04 dollari alle 00:23 ET (4:23 GMT) mentre i future del WTI vanno giù dello 0,08% a 39,92 dollari, cancellando i guadagni precedenti.
Delta si sta trasformando in una tempesta di categoria 3: nella regione sono stati evacuati 183 impianti offshore e sono stati sospesi quasi 1,5 milioni di barili al giorno di produzione.
Le speranze degli investitori che il Congresso USA approvi dei seppur ridotti pacchetti di stimoli sono state riaccese quando il Presidente Donald Trump su Twitter ha suggerito aiuti per compagnie aeree e piccole imprese, nonché assegni da 1.200 dollari per i cittadini.
La possibilità che non vengano approvate delle misure di supporto economico è stata rispecchiata nei dati di ieri della U.S. Energy Administration (EIA), da cui è emerso che la domanda petrolifera è scesa del 13,2% rispetto all’anno scorso, mettendo in evidenza il crollo della domanda di carburante attribuibile all’impatto del COVID-19.
I dati dell’EIA mostrano inoltre un aumento delle scorte di 501.000 barili per la settimana terminata il 2 ottobre. Hanno rivelato anche un calo maggiore del previsto, pari a 1,435 milioni di barili, delle scorte di benzina, il minimo dal novembre 2019, contro l’incremento della settimana prima di 683.000 barili. Le previsioni di Investing.com indicavano una riduzione di 471.000 barili.
L’American Petroleum Institute (API) aveva riportato un aumento delle scorte di greggio di 951.000 barili martedì.