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Greggio, prezzi crescono su calo scorte Usa, pesano timori Cina

Pubblicato 21.12.2022, 13:35
© Reuters. Il sole tramonta dietro a una pompa petrolifera a Saint-Fiacre, vicino Parigi, in Francia. REUTERS/Christian Hartmann/
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LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio salgono grazie ai dati che suggeriscono un calo superiore al previsto delle scorte negli Stati Uniti, anche se i guadagni sono stati limitati dalle crescenti preoccupazioni sulla domanda in Cina e da una tempesta di neve che dovrebbe avere un impatto sui viaggi negli Usa.

Alle 11,30 i futures del Brent guadagnano l'1,13%, a 80,87 dollari al barile. I futures statunitensi sul greggio West Texas Intermediate (WTI) sono in rialzo di 1,08%, a 77,08 dollari al barile.

Le scorte di greggio statunitensi sono calate di circa 3,1 milioni di barili la scorsa settimana, hanno detto fonti di mercato, citando i dati dell'American Petroleum Institute. Nove analisti interpellati da Reuters avevano previsto un calo di 1,7 milioni di barili. I dati ufficiali del governo sono attesi per le 17,30. [EIA/s]

A frenare la domanda di petrolio è la previsione di forti nevicate in vaste zone degli Stati Uniti, che potrebbero causare ritardi nei voli e strade impraticabili durante uno dei periodi più trafficati dell'anno.

I prezzi sostenuti anche dai commenti del ministro dell'Energia dell'Arabia Saudita, che ieri ha affermato che la mossa pesantemente criticata dell'Opec+ di tagliare la produzione di petrolio si è rivelata una decisione giusta.

I timori per l'incremento dei casi di coronavirus in Cina, dopo il parziale smantellamento della politica zero-COVID, hanno frenato ulteriormente la crescita dei prezzi del greggio.

© Reuters. Il sole tramonta dietro a una pompa petrolifera a Saint-Fiacre, vicino Parigi, in Francia. REUTERS/Christian Hartmann/

Tuttavia, a novembre le importazioni cinesi di greggio russo sono aumentate del 17% rispetto al 2021, con i raffinatori cinesi che si sono affrettati ad assicurarsi un maggior numero di carichi in vista del tetto ai prezzi del greggio russo imposto dal G7 e dell'embargo imposto dall'Ue a partire dal 5 dicembre.

Complessivamente, le esportazioni di petrolio russo sono diminuite dell'11% su base mensile nel periodo 1-20 dicembre, dopo l'entrata in vigore dell'embargo Ue, ha riferito il quotidiano Kommersant, citando fonti anonime.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Francesca Piscioneri)

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