LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio salgono per il secondo giorno consecutivo, recuperando alcune perdite dopo cinque giorni di ribassi, sulla possibile estensione da parte dell'Opec dei tagli alla produzione nel caso in cui il coronavirus danneggi la domanda. Anche i dati che mostrano un calo delle scorte statunitensi aiutano a mantenere costanti i prezzi.
Alle 11,30, i futures sul Brent avanzano di 56 centesimi, pari allo 0,94%, a 60,07 dollari al barile. Il greggio Usa scambia in rialzo di 45 centesimi, pari allo 0,84%, a 53,93 dollari al barile.
I mercati finanziari che sono stati colpiti dalla diffusione del coronavirus fuori dalla Cina stanno cercando di valutarne le ricadute economiche, con il bilancio delle vittime salito a 132 e le compagnie aeree che hanno ridotto i voli verso il Paese.
"Le materie prime, molte delle quali dipendono dalla crescita e dalla domanda globali, risentono delle conseguenze di questi sviluppi... La Cina (è) il più grande acquirente al mondo della maggior parte delle materie prime, da greggio e combustibile a rame e ferro" dice l'analista di Saxo Bank Ole Hansen.
British Airways ha sospeso tutti i voli diretti da e verso la Cina continentale dopo che la Gran Bretagna ha messo in guardia da tutti i tipi di viaggi, a eccezione di quelli essenziali, verso il Paese, e la domanda di carburante per jet è crollata in Asia dopo che le compagnie aeree hanno tagliato i collegamenti.
L'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio ha intenzione di estendere i tagli alla produzione di greggio da marzo almeno fino a giugno e potrebbe aumentare l'entità delle riduzioni, nel caso in cui la domanda di petrolio in Cina venga significativamente colpita dalla diffusione del virus, secondo fonti dell'Opec.