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Greggio, prezzi in rialzo, verso primo aumento settimanale in due mesi

Pubblicato 15.12.2023, 11:38
© Reuters. Un martinetto di pompaggio del greggio nel Bacino Permiano a Loving County, Texas, Stati Uniti, 22 novembre 2019. Immagine scattata il 22 novembre 2019.  REUTERS/Angus Mordant/File Photo
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LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio sono in rialzo, sulla buona strada per segnare il primo guadagno settimanale in due mesi, dopo aver beneficiato delle previsioni rialziste dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (Iea) sulla domanda di petrolio per il prossimo anno, in aggiunta a un dollaro più debole.

Intorno alle ore 10,50 italiane, i futures sul Brent guadagnano 29 centesimi a 76,90 dollari il barile. Anche il greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) balza di 29 centesimi, a 71,87 dollari.

Entrambi i benchmark si avviano verso un modesto guadagno settimanale, dopo che la Federal Reserve statunitense ha segnalato mercoledì che potrebbe tagliare i tassi d'interesse il prossimo anno.

Il dollaro scivola ai minimi di quattro mesi, dopo che la banca centrale statunitense ha indicato che i rialzi dei tassi d'interesse sono probabilmente terminati e che i costi di prestito saranno ridotti nel 2024.

Un dollaro più debole rende i contratti del greggio denominati in dollari più convenienti per gli acquirenti stranieri.

Il consumo mondiale di petrolio aumenterà di 1,1 milioni di barili al giorno (bpd) nel 2024, in base a un rapporto mensile pubblicato dall'Iea, con un aumento di 130.000 barili al giorno rispetto alla precedente previsione, in seguito a un miglioramento delle prospettive della domanda statunitense e un calo dei prezzi del petrolio.

La stima per il 2024 è meno della metà rispetto alla previsione di crescita della domanda dell'Opec, pari a 2,25 milioni di barili al giorno.

© Reuters. Un martinetto di pompaggio del greggio nel Bacino Permiano a Loving County, Texas, Stati Uniti, 22 novembre 2019. Immagine scattata il 22 novembre 2019.  REUTERS/Angus Mordant/File Photo

L'Opec+ ha concordato a fine novembre tagli volontari di circa 2,2 milioni di barili al giorno per tutto il primo trimestre.

Sulle quotazioni petrolifere pesano tuttavia i deboli dati economici della Germania e della Cina, il primo importatore di petrolio al mondo.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Andrea Mandalà)

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