LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio registrano un rialzo di oltre il 2%, dirigendosi verso un guadagno settimanale, dopo che la Russia ha annunciato l'intenzione di ridurre la produzione di petrolio il mese prossimo, a seguito dell'introduzione da parte dell'Occidente di un tetto ai prezzi del petrolio e dei prodotti petroliferi russi.
Intorno alle 10,35 i futures sul Brent salgono di 2,13 dollari, o del 2,52%, a 86,63 dollari al barile. I futures sul greggio statunitense West Texas Intermediate sono in rialzo di 2,02 dollari, o del 2,59%, a 80,08 dollari al barile.
Entrambi i contratti sembrano destinati a guadagni settimanali superiori all'8%.
La Russia prevede di ridurre la produzione di greggio a marzo di 500.000 barili al giorno, pari a circa il 5% della produzione, come ha affermato il vice primo ministro Alexander Novak.
Le economie del G7, l'Unione europea e l'Australia hanno concordato di vietare l'uso di assicurazioni marittime, finanziamenti e intermediazioni fornite dall'Occidente per il petrolio russo trasportato via mare a prezzi superiori a 60 dollari al barile a partire dal 5 dicembre, nell'ambito delle sanzioni occidentali per le azioni della Russia in Ucraina.
L'Ue ha inoltre vietato l'acquisto di prodotti petroliferi russi e fissato dei price cap a partire dal 5 febbraio.
L'annuncio ha segnato un'inversione di tendenza nel sentimento ribassista che ha caratterizzato gli scambi di ieri e di stamattina, sullo sfondo dei timori di recessione negli Stati Uniti e dei deboli dati sulla domanda cinese.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)