(Reuters) - I prezzi del petrolio sono in calo, conservando comunque il rialzo per la seconda settimana consecutiva a seguito del taglio dei tassi di interesse statunitensi e del calo delle scorte globali.
Alle 10,50 i futures sul Brent cedono 32 centesimi, o lo 0,41%, a 74,58 dollari il barile, mentre i futures sul greggio statunitense (Wti) perdono 25 centesimi, o lo 0,35%, a 71,71. Entrambi hanno comunque registrato un aumento di oltre il 4% a livello settimanale.
La Fed ha inoltre previsto un ulteriore taglio dei tassi di mezzo punto entro la fine dell'anno, un punto intero l'anno prossimo e un taglio di mezzo punto nel 2026.
A sostenere i prezzi è anche il calo delle scorte di greggio statunitensi, che la scorsa settimana sono scese ai minimi di un anno. [EIA/S]
I prezzi del greggio sono sostenuti anche dalle crescenti tensioni in Medio Oriente dopo che cercapersone utilizzati dal gruppo armato libanese Hezbollah sono esplosi mercoledì, a seguito di simili esplosioni avvenute martedì.
Fonti di sicurezza hanno indicato come responsabile l'agenzia di spionaggio israeliana Mossad, ma i funzionari israeliani non hanno commentato gli attacchi.
Anche il rallentamento dell'economia cinese pesa sul morale del mercato. La produzione delle raffinerie in Cina è diminuita per il quinto mese ad agosto e la crescita della produzione industriale ha toccato un minimo di cinque mesi.
(Tradotto da Laura Contemori, editing Giancarlo Navach)