LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio salgono per la terza seduta consecutiva, grazie all'allentamento dei timori degli investitori sul rialzo dei tassi d'interesse statunitensi e a un report di settore che indica un calo delle scorte di greggio Usa.
I commenti di ieri del presidente della Federal Reserve statunitense Jerome Powell sono stati considerati meno 'hawkish' di quanto si temesse, aumentando la propensione al rischio e pesando sul dollaro. Un dollaro più debole rende il petrolio più conveniente per i detentori di altre valute.
Intorno alle 10,30 il Brent è in rialzo dell'1,18%, a 84,68 dollari al barile. Il greggio statunitense West Texas Intermediate (Wti) sale dell'1,41%, a 78,23 dollari al barile.
Con i rialzi dei tassi statunitensi meno aggressivi, il mercato spera che la prima economia mondiale possa evitare un brusco rallentamento economico o addirittura una recessione che colpirebbe la domanda di petrolio, mentre la riapertura della Cina dopo la fine delle restrizioni anti-Covid favorisce il consumo di carburante.
Per quanto riguarda l'offerta, la scorsa settimana l'Opec e i suoi alleati, noti come Opec+, hanno deciso di mantenere in vigore i limiti alla produzione e un funzionario iraniano ha detto oggi che il gruppo probabilmente continuerà la sua politica attuale nella prossima riunione.
Inoltre, il terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria lunedì ha interrotto i flussi di greggio dall'Iraq e dall'Azerbaigian in uscita da Ceyhan, sebbene l'oleodotto iracheno verso l'hub di esportazione di Ceyhan abbia ripristinato i flussi ieri.
A dare ulteriore sostegno sono i dati settimanali sulle scorte del gruppo industriale American Petroleum Institute, che hanno mostrato un calo delle scorte di greggio di circa 2,2 milioni di barili nella settimana conclusasi il 3 febbraio, secondo le fonti di mercato.
(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Francesca Piscioneri)