Investing.com – i futures sul petrolio greggio restano al di sopra del livello psicologicamente importante di 100 dollari al barile, mentre gli investitori attendono gli sviluppi riguardo il possibile embargo dell'Unione europea dalle importazioni di petrolio iraniano.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a gennaio sono stati scambiati a 100,33 dollari al barile durante gli scambi europei della mattina, in calo dello 0,03%.
Il contratto di gennaio è stato scambiato nel range di 100,15 dollari al barile, il minimo giornaliero e 100,90 dollari, il massimo giornaliero.
I traders del petrolio sono in attesa dell’esito del vertice dei ministri degli Esteri Ue che si terrà a Bruxelles nel corso della giornata, meeting durante il quale si discuterà se a portare avanti un embargo delle importazioni di petrolio iraniano.
Si prevede che i ministri aggiungeranno circa 200 aziende e individui iraniani alla lista delle sanzioni e discuteranno la risposta UE all'attacco all'ambasciata britannica a Teheran all'inizio della settimana.
L'Iran è il quarto produttore mondiale di petrolio e il secondo esportatore tra i membri dell'OPEC.
I prezzi del greggio hanno continuato ad essere spinti da un'azione coordinata del giorno precedente dalle principali banche centrali mondiali, tra cui la Federal Reserve e la Banca centrale europea per abbassare i tassi swap in dollari onde evitare una carenza di liquidità nel sistema finanziario globale.
La Banca popolare della Cina ha dichiarato ieri che abbasserà il ratio di riserva alle banche del 0,5% nel tentativo di aumentare la liquidità e sostenere la seconda economia più grande del mondo tra le turbolenze del mercato globale.
Tuttavia, le preoccupazioni per le prospettive economiche mondiali sono rimaste tali dopo che i dati ufficiali hanno mostrato che l'attività manifatturiera cinese si è contratta nel mese di novembre per la prima volta in quasi tre anni, con un netto calo delle esportazioni.
I timori per un rallentamento della domanda di petrolio degli Stati Uniti persistono dopo che i dati settimanali della Energy Information Administration degli Stati Uniti pubblicati mercoledì hanno mostrato che le scorte di greggio Usa sono aumentate di 3,9 milioni di barili la scorsa settimana, significativamente superiori alle aspettative per un aumento di 1,5 milioni di barili.
Gli Stati Uniti e la Cina sono i due principali consumatori di petrolio mondiali.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a gennaio sono scesi dello 0,45% a 110,01 al barile, con lo spread tra i Brent e i contratti del greggio a 9,68 dollari al barile.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a gennaio sono stati scambiati a 100,33 dollari al barile durante gli scambi europei della mattina, in calo dello 0,03%.
Il contratto di gennaio è stato scambiato nel range di 100,15 dollari al barile, il minimo giornaliero e 100,90 dollari, il massimo giornaliero.
I traders del petrolio sono in attesa dell’esito del vertice dei ministri degli Esteri Ue che si terrà a Bruxelles nel corso della giornata, meeting durante il quale si discuterà se a portare avanti un embargo delle importazioni di petrolio iraniano.
Si prevede che i ministri aggiungeranno circa 200 aziende e individui iraniani alla lista delle sanzioni e discuteranno la risposta UE all'attacco all'ambasciata britannica a Teheran all'inizio della settimana.
L'Iran è il quarto produttore mondiale di petrolio e il secondo esportatore tra i membri dell'OPEC.
I prezzi del greggio hanno continuato ad essere spinti da un'azione coordinata del giorno precedente dalle principali banche centrali mondiali, tra cui la Federal Reserve e la Banca centrale europea per abbassare i tassi swap in dollari onde evitare una carenza di liquidità nel sistema finanziario globale.
La Banca popolare della Cina ha dichiarato ieri che abbasserà il ratio di riserva alle banche del 0,5% nel tentativo di aumentare la liquidità e sostenere la seconda economia più grande del mondo tra le turbolenze del mercato globale.
Tuttavia, le preoccupazioni per le prospettive economiche mondiali sono rimaste tali dopo che i dati ufficiali hanno mostrato che l'attività manifatturiera cinese si è contratta nel mese di novembre per la prima volta in quasi tre anni, con un netto calo delle esportazioni.
I timori per un rallentamento della domanda di petrolio degli Stati Uniti persistono dopo che i dati settimanali della Energy Information Administration degli Stati Uniti pubblicati mercoledì hanno mostrato che le scorte di greggio Usa sono aumentate di 3,9 milioni di barili la scorsa settimana, significativamente superiori alle aspettative per un aumento di 1,5 milioni di barili.
Gli Stati Uniti e la Cina sono i due principali consumatori di petrolio mondiali.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a gennaio sono scesi dello 0,45% a 110,01 al barile, con lo spread tra i Brent e i contratti del greggio a 9,68 dollari al barile.