Investing.com - Il prezzo del greggio sale negli scambi europei di questo martedì mattina, con i futures del West Texas Intermediate che superano i 34 dollari dopo la notizia che i produttori di petrolio di scisto USA stanno riducendo la produzione.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna ad aprile sale al massimo intraday di 34,32 dollari al barile prima di attestarsi a 34,22 dollari alle 07:55 GMT, o alle 2:55 ET, con un’impennata di 47 centesimi, o dell’1,39%.
Ieri, i futures del greggio scambiati sulla borsa di New York sono schizzati di 97 centesimi, o del 2,96% tra i segnali che l’attività degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti sta rallentando.
Secondo l’agenzia di ricerche di settore Baker Hughes, il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti è sceso di 13 unità la scorsa settimana a 400, il decimo calo settimanale consecutivo.
La riduzione del numero degli impianti di trivellazione USA è rialzista per il greggio in quanto fa presagire un calo della produzione in futuro.
Tuttavia, gli analisti avvertono che le condizioni del mercato restano deboli per via delle scorte in esubero. Secondo quanto reso noto dalla U.S. Energy Information Administration, infatti, le scorte di greggio USA sono aumentate di 3,5 milioni di barili la scorsa settimana al massimo storico di 507,6 milioni di barili, scatenando i timori per un eccesso delle scorte nazionali.
Le scorte a Cushing, in Oklahoma, il principale hub di consegna del greggio Nymex, sono aumentate di 333.000 barili la scorsa settimana, facendo temere che il più grande centro di immagazzinamento della nazione sia quasi pieno.
I traders attendono la pubblicazione dei dati settimanali sulle scorte statunitensi ed i prodotti raffinati per valutare la forza della domanda da parte del principale consumatore mondiale di greggio.
L’American Petroleum Institute pubblicherà il report sulle scorte nel corso della giornata, mentre il report governativo di domani dovrebbe mostrare che le scorte di greggio sono aumentate di 3,5 milioni di barili nella settimana terminata il 26 febbraio.
Intanto, sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a maggio balza di 37 centesimi, o dell’1,01%, a 36,96 dollari al barile dopo aver segnato il massimo giornaliero di 37,06 dollari, il massimo dal 5 gennaio.
Ieri, i futures del Brent hanno registrato un’impennata di 1,13 dollari, o del 3,19% dopo che l’Arabia Saudita ha promesso di cooperare con gli altri maggiori produttori per cercare di limitare l’estrema volatilità sui mercati globali del greggio.
Intanto, un’indagine di Reuters ha rivelato che le scorte dell’OPEC sono diminuite questo mese, facendo sperare che il prezzo del greggio possa presto interrompere la discesa che dura ormai da 20 mesi e che ha fatto ridurre i prezzi di oltre il 70% dal massimo di 115 dollari al barile registrato nel giugno del 2014.
Lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli West Texas Intermediate è di 2,74 dollari, rispetto ai 2,82 dollari segnati alla chiusura di ieri.