Investing.com - Il prezzo del greggio continua a salire questo lunedì, mentre gli investitori restano cauti nei dubbi legati alla possibilità di un taglio della produzione.
I prezzi globali del greggio sono schizzati di oltre il 12% venerdì dopo il report da cui è emerso che l’OPEC potrebbe decidere di tagliare la produzione per ridurre l’eccesso delle scorte globali.
Il ministro del petrolio nigeriano, Emmanuel Ibe Kachiwku, ieri ha dichiarato che tra i membri dell’OPEC regna un clima di indecisione circa la modalità di ridurre l’eccesso delle scorte globali.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a marzo schizza di 36 centesimi, o dell’1,22%, a 29,80 dollari al barile alle 14:40 GMT, o alle 9:40 ET.
Venerdì, il greggio scambiato sulla borsa di New York è schizzato di 3,23 dollari o del 12,32%, l’aumento giornaliero maggiore in sette giorni, dal momento che la possibilità di un taglio della produzione ha spinto gli investitori a chiudere le posizioni con prezzi più bassi.
Nonostante l’impennata di venerdì, i futures del greggio scambiati sulla borsa di New York sono crollati di 1,53 dollari, o del 4,69%, la scorsa settimana. Il greggio USA è crollato al minimo di 13 anni di 26,05 dollari giovedì scorso, poiché le scorte al massimo storico al centro di consegna di Cushing hanno scatenato i timori per l’eccesso di scorte.
Il prezzo del greggio USA è crollato di quasi il 23% finora quest’anno.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna ad aprile schizza di 40 centesimi, o dell’1,2%, a 33,76 dollari al barile. Venerdì, il prezzo del Brent ha segnato un’impennata di 3,30 dollari, o del 10,98%.
Il prezzo del Brent è crollato di quasi il 13% nel 2016, tra le preoccupazioni che l’eccesso delle scorte di greggio possa unirsi all’indebolimento economico, soprattutto in Cina.
La produzione globale di greggio supera di gran lunga la domanda per via dell’impennata della produzione del petrolio di scisto negli Stati Uniti e dopo la decisione dello scorso anno dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio di non tagliare la produzione per difendere la partecipazione sul mercato.
Il problema delle scorte in esubero peggiorerà ulteriormente quando il greggio iraniano tornerà sul mercato.
Lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli West Texas Intermediate è di 3,96 dollari, rispetto ai 3,92 dollari segnati alla chiusura di venerdì.