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Il rame crolla nonostante lo stimolo cinese, timori per la Grecia

Pubblicato 05.02.2015, 11:01
Futures del rame sotto pressione, i timori per la Grecia fanno passare in secondo piano lo stimolo cinese
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Investing.com - Il prezzo del rame è in calo questo giovedì, lo stimolo monetario della Banca Popolare Cinese non è riuscito ad incoraggiare il sentimento per via dei timori per la Grecia.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, il rame con consegna a marzo crolla di 5,4 centesimi, o del 2,08%, al massimo della seduta di 2,537 dollari la libbra, prima di attestarsi a 2,544 dollari negli scambi della mattinata europea, in calo di 4,7 centesimi, o dell’1,81%.

Supporto a 2,496 dollari, il minimo dal 3 febbraio e resistenza a 2,618 dollari, il massimo dal 4 febbraio.

Ieri, la Banca Centrale Europea ha dichiarato che non intende accettare i bond della Grecia come garanzia collaterale al prestito, lasciando alla banca centrale greca il compito di fornire ulteriore liquidità alle banche del paese ed aumentando la pressione su Atene.

La decisione ha seguito le parole del nuovo ministro delle finanze greco, Yanis Varoufakis, che, incoraggiato dal colloquio con il Presidente della BCE Mario Draghi, ha dichiarato che la BCE sarebbe pronta a fare “tutto il necessario” per supportare gli stati come la Grecia.

Il governo greco vorrebbe una ristrutturazione del debito del salvataggio da 240 miliardi di euro, richiesta che ha scatenato i timori per uno scontro con i creditori che potrebbe portare all’uscita del paese dalla zona euro.

L’Indice della borsa di Atene è crollato di quasi il 10% oggi, mentre il rendimento dei Titoli di Stato della Grecia a 10 Anni è salito sopra l’11%.

Ieri, il rame è salito di 0,9 centesimi, o dello 0,37% a 2,591 dollari la libbra dopo che banca centrale cinese ha inaspettatamente annunciato che il coefficiente di riserva obbligatorio passerà al 19,5% dal 20,0, per incoraggiare i prestiti e sostenere l’attività economica.

La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale.

Il rame è crollato di 33,1 centesimi, o dell’11,72% a gennaio, per via dei timori per le prospettive economiche globali ed il loro impatto sulla richiesta futura del metallo rosso che hanno influito sull’appeal della materia prima.

Sul Comex, i futures dell’oro con consegna ad aprile salgono di 2,20 dollari, o dello 0,17% a 1.266,70 dollari l’oncia troy, mentre i futures dell’argento con consegna a marzo scendono di 9,2 centesimi, o dello 0,53%, a 17,30 dollari l’oncia.

Nel corso della giornata, gli Stati Uniti rilasceranno il report settimanale sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, nonché i dati sulla bilancia commerciale.

I riflettori sono puntati inoltre sulla pubblicazione, domani, del report sull’occupazione non agricola statunitense, report che fornirà ulteriori indicazioni sulla forza dell’economia.

È previsto un aumento di 234.000 nuovi posti di lavoro da parte dell’economia USA a gennaio, in calo dai 252.000 di dicembre, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe restare stabile al 5,6%.

Un report positivo sull’occupazione non agricola statunitense alimenterà le speculazioni sulla tempistica dell’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, mentre un report deludente sosterrà l’oro, facendo diminuire le aspettative di un aumento anticipato dei tassi.

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