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L’oro schizza di oltre il 3% a 1.240 dollari, timori per la crescita

Pubblicato 11.02.2016, 14:45
I futures dell’oro schizzano al massimo di un anno nei timori per la crescita globale
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Investing.com - Il prezzo dell’oro balza al massimo di un anno negli scambi statunitensi di questo giovedì, tra le speculazioni che la Federal Reserve possa decidere di non alzare i tassi, mentre il crollo del prezzo del greggio e dei titoli azionari globali incoraggia la domanda di investimenti rifugio.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna ad aprile sale al massimo intraday di 1.241,90 dollari l’oncia troy, un livello che non si registrava dal febbraio del 2015, prima di attestarsi a 1.234,40 dollari alle 13:40 GMT, o alle 8:40 ET, con un’impennata di 39,80 dollari, o del 3,33%.

La Presidente della Federal Reserve Janet Yellen ieri ha reso noto che le condizioni finanziarie non stanno supportando la crescita dal momento che gli sviluppi esteri costituiscono dei rischi per le previsioni economiche; tuttavia la Yellen ha ribadito che la moderata crescita nella nazione potrebbe giustificare “modifiche graduali” alla politica monetaria della Fed.

Un aumento graduale dei tassi di interesse avrebbe ripercussioni minori per il prezzo dell’oro rispetto ad una serie di aumenti in un breve lasso di tempo.

I futures del’oro sono stati supportati nelle ultime settimane tra i segnali che i problemi economici e finanziari globali possano convincere la Fed a non alzare i tassi di interesse come annunciato quest’anno. I traders non prevedono ulteriori aumenti dei tassi quest’anno, mentre la Fed ha intenzione di effettuare quattro aumenti.

La Yellen testimonierà sull’economia davanti alla Commissione Bancaria del Senato alle 15:00 GMT, o alle 10:00 ET di oggi.

Il prezzo dell’oro è schizzato di quasi il 17% finora quest’anno poiché gli investitori scelgono gli investimenti rifugio per via dell’instabilità sugli altri mercati finanziari.

Wall Street punta ad un’apertura in forte ribasso questo giovedì, sulla scia del selloff dei mercati globali, mentre scende la propensione al rischio ed il greggio continua a crollare.

Intanto, le borse europee segnano il minimo dall’ottobre del 2013, mentre ad Hong Kong l’indice Hang Seng crolla registrando l’inizio di un nuovo anno lunare peggiore dal 1994 alla ripresa degli scambi, oggi.

I futures del greggio USA crollano sotto i 27 dollari al minimo di quasi 13 anni, dal momento che le scorte di greggio al massimo storico al centro di consegna di Cushing fanno temere per l’eccesso di scorte.

Il calo sui mercati ha supportato la domanda degli investimenti rifugio, come lo yen, l’oro ed i bond governativi.

Il biglietto verde crolla ad un nuovo minimo di 15 mesi contro lo yen, con la coppia USD/JPY a 111,00, mentre i prezzi dei bond sovrani tedeschi e statunitensi subiscono un’impennata, per via dei timori per l’indebolimento della crescita, il calo del prezzo del greggio ed i mercati finanziari che fanno aumentare la richiesta di investimenti rifugio.

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