Investing.com - Il prezzo dell’oro è vicino al massimo di tre settimane questo mercoledì, con il dollaro che arretra dal massimo di 14 anni mentre gli investitori bloccano i profitti in attesa del rilascio dei verbali dell’ultimo vertice di politica monetaria della Federal Reserve.
L’oro con consegna a febbraio sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange è salito di 1,60 dollari, o dello 0,2%, a 1.163,65 dollari l’oncia troy, alle 3:25AM ET (08:25GMT).
Ieri il dollaro USA è salito a 1.166,00, il massimo dal 14 dicembre.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,2% a 103,04, staccandosi dal massimo di 14 anni di 103,82 registrato ieri.
La Fed rilascerà i verbali del vertice di politica monetaria di dicembre alle 2:00PM ET (19:00GMT). La banca centrale USA ha alzato i tassi di interesse durante il vertice del 14 dicembre, come ampliamente previsto dai mercati, aggiungendo di prevedere tre ulteriori aumenti nel 2017, rispetto ai due previsti a settembre.
Gli analisti dei mercati avvertono che le prospettive per l’oro restano deboli a breve termine, per via delle aspettative di un aumento dei tassi di interesse statunitensi nei prossimi mesi.
L’oro è crollato da quando Donald Trump è stato eletto presidente; il rimbalzo del dollaro, l’aumento del rendimento dei Buoni del Tesoro USA e l’impennata da record a Wall Street hanno ridotto l’appeal del metallo prezioso.
Il metallo prezioso risente dell’andamento dei tassi statunitensi, che fanno aumentare il prezzo degli investimenti senza rendimento come i lingotti, supportando invece il dollaro.
Un dollaro forte e i tassi elevati pesano sull’oro, che è valutato in dollari e fatica a competere con gli investimenti ad alto rendimento in concomitanza all’aumento dei tassi.
Sempre sul Comex, i future dell’argento con consegna a marzo salgono di 6,8 centesimi, o dello 0,4%, a 16,47 dollari l’oncia troy.
Il platino segna un ribasso dello 0,3% a 941,20 dollari ed il palladio sale dell’1,6% a 721,03 dollari l’oncia.
Intanto, i future del rame sono in salita di 2,0 centesimi, o dello 0,8%, a 2,505 dollari la libbra nei segnali di ripresa lanciati dal settore manifatturiero globale.